I russi schierano il grande vecchio dei tank

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Ormai quella ucraina è una guerra di logoramento, in cui pesano i numeri degli eserciti. E Mosca sta mettendo mano ai suoi magazzini, dove sono accumulati decine di migliaia di mezzi: vecchi, ma funzionanti. Queste immagini dal fronte del Dnepr sono suggestive: arrivano in prima linea i tank T-62, costruiti dal 1961 in poi. Sono i carri armati sovietici dell’invasione di Praga, quelli con cui siriani e egiziani hanno combattuto Israele e poi protagonisti del conflitto afghano. I video mostrano un reparto di volontari russa partiti dall’Ossezia, la regione contesa con la Georgia che dal 1989 è al centro delle tensioni nel Caucaso. Si tratta di T-62 M, l’ultima versione prodotta a partire dal 1983 con motori più potenti e corazze supplementari: su alcuni sono state montate tettoie metalliche nel tentativo di diminuire l’effetto dei missili Javelin che colpiscono dall’alto. Non è chiaro quanti T-62 siano rimasti nelle riserve russe: i dati ufficiali sostengono siano duemila, ma l’impressione è che molte milizie delle repubbliche autonome abbiano mantenuto scorte non censite. I primi apparsi sulla linea del fronte appartenevano alle forze di Donetsk. Singolare è che la colonna venuta dall’Ossezia stia prendendo posizione nella zona di Kherson-Mikolaiv, dove è possibile che l’esercito di Kiev lanci un pesante contrattacco. Pur trattandosi di mezzi vetusti, i T-62 dispongono di un cannone da 115 millimetri che ha un raggio d’azione utile di quattro chilometri: bocche da fuoco ancora utili nella carneficina ucraina di queste settimane.

di Gianluca Di Feo

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