Il G7 a casa di Mantovano: il governo pensa a Otranto per ospitare il prossimo vertice

Pubblicità
Pubblicità

Quando la premier Giorgia Meloni ha annunciato ieri che il prossimo G7 si terrà in Puglia, c’è chi nel Governo non ha trattenuto la battuta: “Lo fanno direttamente a casa di Alfredo Mantovano, per comodità”. In realtà sapevano di non scherzare: perché il sottosegretario alla presidenza, salentino d’origine e cultura, ha avuto un ruolo cruciale nella scelta. E perché, anche se manca il crisma dell’ufficialità, è possibile che la prossima riunione dei grandi del mondo si terrà non lontano da casa del più fidato collaboratore della premier: in pole position c’è infatti Otranto, luogo di eccellenza per quegli incontri tra “Oriente e Occidente” evocati ieri da Meloni. “La Puglia è al centro del mondo, non è un caso questa scelta. Un punto di passaggio tra Oriente e Occidente, è la cornice ideale per i grandi del mondo” ha detto Mantovano. “Ovviamente non deve essere solo una splendida cornice ma tutto quello che la Puglia può offrire deve essere sostegno per tutte le crisi che attanagliano il mondo a cominciare dalla guerra in Ucraina. Qui c’è una tradizione millenaria”, ha proseguito citando anche come esempio di fusione tra culture proprio Otranto e “il Cenobio di Casole”, l’antico monastero che prima della distruzione ottomana tra il X e l’XI secolo ha rappresentato uno dei centri di riferimento culturale del Mediterraneo, luogo di incontro appunto tra l’Est e l’Ovest. Mille anni dopo, ce n’è ancora un disperato bisogno.

Otranto si diceva sembra la scelta più probabile ma non l’unica. Sono in corso sopralluoghi in queste settimane: molti eventi è possibile che si tengano a Lecce mentre, a proposito di incontri tra Oriente e Occidente, ci spera anche Bari. Che è la città di San Nicola. Ma non quella di Alfredo Mantovano.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *