Iron, il cane in fuga verso la libertà dopo 10 anni di segregazione, botte e sofferenze. “Merita un riscatto, una famiglia che lo ricopra d’amore”

Pubblicità
Pubblicità

Una fuga verso la libertà, una fuga per lasciarsi finalmente alle spalle dieci, lunghissimi anni di prigionia, in un box angusto e fatiscente, all’aperto.

La storia di Iron, il cane scappato da una condizione di vita che definire difficile è puro eufemismo, merita di essere raccontata e diffusa più che si può: legato a una catena, che ne limitava di molto i movimenti, triste e solitario, il buon Iron oggi è finalmente libero e pronto a raccogliere quello che la sua seconda vita è pronto a regalargli. Il primo passo sarà la ricerca di un compagno o una compagna umana che gli sappiano ricambiare l’affetto e l’amore incondizionato che merita,gli stessi che lui è già oggi in grado di elargire a grandi dosi. Iron è ora ospite di un rifugio in provincia di Viterbo. 

Dopo una vita difficile, il cane Iron cerca casa

Un cane irrompe al Tour de France: paura in strada fra i ciclisti

“Piccolo, ci fai una tenerezza infinita: la vita con te è stata veramente ingiusta, dalla catena al box del canile. Meriti davvero un riscatto – scrivono a mò di appello su Facebook volontari e amici del quattrozampe di taglia medio piccola –  vi prego, date una possibilità a un cane che non ha mai conosciuto nulla dalla vita (contatti  3396747296-3289103681)”. Iron è una taglia medio piccola, è lungo e basso con le zampe corte come quelle dei bassotti.

Loo, il gatto che viveva in un water rotto ora ha cambiato vita

La fuga lo aveva portato, inevitabilmente, alla strada. Lì, per diversi giorni, è riuscito a sopravvivere, forte anche delle lezioni di vita che in dieci anni di privazioni e sofferenze non gli sono certo mancate. A rintracciarlo e recuperarlo sono stati i volontari di Impronte Odv. Quando è arrivato al rifugio, Iron era terrorizzato. Nei suoi primi giorni all’interno della struttura non dava confidenza a nessuno. La paura per le botte subite e per la condizione di abbandono in cui era segregato da anni lo avevano fatto sprofondare in uno stato di prostrazione e rassegnazione: non voleva né i wurstel né le coccole, abituato a vivere solo in quel giardino tenuto alla catena. Oggi, a distanza di pochi mesi, quando vede le volontarie, anche se solo una volta a settimana, scodinzola, vuole le carezze, adora uscire dal box e scodinzola felice.

Non ce l’ha fatta Peque, il cane scappato dopo l’incidente mortale di Ancona: “Ora da lassù proteggi il tuo fratellino umano di 7 mesi”

Marcel, il gatto sfigurato che dopo dieci anni torna a casa grazie al microchip

Disavventura per due cani finiti in un laghetto per la raccolta dell’acqua piovana

Truco, il cane vissuto nell’indifferenza e nella malattia, ora è irriconoscibile

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *