Kasia Smutniak: “In viaggio nella mia Polonia che accoglie i migranti dell’Ucraina e respinge gli altri dietro un muro” | La recensione

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Kasia Smutniak esordisce alla regia con ‘Mur’, un film che è diario intimo e denuncia. Pochi giorno dopo l’invasione della Russia in Ucraina, nel marzo del 2022, la Polonia si è distinta per la generosità nell’asilo gli immigrati, un paese che aveva iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di rifugiati da altri Paesi. L’attrice si è imbarcata in un viaggio rischioso nella zona rossa, dove l’accesso non è consentito ai media, con l’aiuto di attivisti locali e una leggerissima attrezzatura. Oltre al muro che respinge i migranti, c’è quello costruito davanti alla finestra di casa dei nonni a Lòdz, dove l’attrice-regista ha trascorso l’infanzia: il muro del cimitero ebraico del ghetto di Litzmannstad. Kasia Smutniak ripercorre il suo viaggio – il film Mur prodotto da Fandango con Luce Cinecittà, che distribuisce dal 20 ottobre

Intervista di Arianna Finos
montaggio di Rocco Giurato

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