Komov: “Contento per lui, con Meloni saprà difendere i valori tradizionali”

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MOSCA – Quando lo raggiungiamo al telefono, Aleksej Komov non sa ancora dell’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera. “Sa, adesso stiamo seguendo notizie di altro genere… Ma sono contento per lui. Lo conosco. Ci siamo visti varie volte. Credo che, insieme a Giorgia Meloni, Lorenzo potrà promuovere la difesa dei valori tradizionali in Italia”. Komov, 51 anni e 5 figli, è stato relatore al Congresso di Torino che incoronò Matteo Salvini segretario della Lega nel 2013 e al Congresso mondiale delle famiglie voluto da Fontana a Verona nel 2019 quand’era ministro della Famiglia, nonché presente a vari eventi al fianco di Fontana. È stato anche presidente onorario dell’Associazione Lombardia-Russia di Gianluca Savoini e a capo di diverse organizzazioni legate a Konstantin Malofeev, il cosiddetto “oligarca ortodosso” accusato di aver agevolato il prestito russo a Marine Le Pen e coinvolto, secondo l’Espresso, nella trattativa di Savoini all’hotel Metropol di Mosca per finanziare la Lega. “Ma non ha senso menzionare questi incarichi. Non sono più attuali. Ripetono tutti che sono il braccio destro di Malofeev, ma non è vero. Attualmente mi posso definire soltanto come un esperto del Concilio mondiale del popolo russo guidato dal patriarca e delegato del Congresso delle famiglie in Russia”.

È contento per l’elezione di Fontana? Che cosa gli augura?
“Gli auguro saggezza politica, equilibrio, ponderatezza. Occorre cercare soluzioni oneste, non mirate a compiacere certe congiunture politiche, ma alla prosperità a lungo termine del popolo italiano”.

Come descriverebbe il presidente Fontana?
“Un uomo dinamico, imponente, di grande energia e idee nuove. Non un burocrate, uno che si attiene troppo alle formalità. È molto vitale e potrà fare parecchie cose buone per l’Italia in questi tempi difficili”.

Pensa che da presidente della Camera potrà anche influire sui rapporti tra Russia e Italia?
“L’esperienza mi dice di no. Contro i politici occidentali a favore di rapporti amichevoli con la Russia scattano diverse operazioni speciali. per denigrarli, incastrarli e neutralizzarli. Ora come ora se non sei un avversario accanito della Russia, sei a rischio. Se invochi un approccio neutrale, finisci nei guai. Si veda l’esempio di Elon Musk. Dopo aver proposto il piano di pace con la Russia è stato subito attaccato. È la dimostrazione di quanto sia potente la lobby anti-russa. Mi auguro che col passare del tempo in Europa trionfi una posizione più equilibrata perché la brusca rottura dei rapporti con la Russia nuoce innanzitutto all’Europa e giova soltanto a forze esterne”.

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Pensa almeno che Fontana riuscirà a promuovere i valori tradizionali a lei cari?
“Credo che sia Lorenzo che Giorgia Meloni, conosco anche lei, potranno promuovere e difendere quest’agenda. Naturalmente anche per questo saranno sottoposti ad attacchi, ricatti, operazioni speciali con metodi sporchi come intercettazioni telefoniche o pseudo-inchieste giornalistiche. Ma fa parte della vita politica. Speriamo comunque che riescano a fare quello che possono per il bene del popolo italiano”.

Quando vi siete conosciuti?
“Una decina di anni fa. Intervenivo a diverse conferenze sui valori cristiani e tradizionali. Ci siamo conosciuti in una di queste occasioni. È così che ho conosciuto anche Meloni e Salvini. Da allora con Fontana ci siamo visti diverse volte, non saprei dire il numero preciso, ma mai a Mosca”.

E quand’è stata l’ultima volta che vi siete visti?
“Credo sia stato al Congresso delle famiglie a Verona nel 2019. Poi si è diffuso il Covid e infine sono arrivati questi tempi difficili per la Russia, non i migliori per viaggiare. Non vedo più nessuno da allora, neppure Giorgia e Matteo. Non so neppure se ritorneremmo in contatto. Se siete alla ricerca di uno scandalo, vi assicuro che non c’è”.

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