“La crisi di mezz’età arriva a vent’anni”. I giovani d’oggi sono più tristi dei genitori, secondo il rapporto annuale sulla felicità

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LONDRA – La crisi di mezza età adesso arriva a vent’anni. Il rapporto annuale sulla felicità nel mondo rivela che i giovani di oggi sono meno felici dei propri genitori: tra i motivi del malessere, secondo gli esperti, figurano la diseguaglianza salariale, l’alto costo degli alloggi, le preoccupazioni sul cambiamento climatico e sulla guerra, ma possibilmente anche la crescente dipendenza dai social media fra le nuove generazioni.

La crisi di mezz’età a vent’anni

L’effetto di passare sempre più tempo incollati ai social sul telefonino (una media di cinque ore al giorno per chi è al di sotto dei 30 anni, secondo uno studio), non viene direttamente analizzato dal rapporto, ma il fenomeno coincide con una maggiore infelicità fra i più giovani: e questo, commentano gli esperti, non sembra soltanto un caso.I dati sull’infelicità giovanile, contenuti nel 2024 World Happiness Report, reso noto oggi, rappresentano il dato più sorprendente e allarmante dell’indagine.

“I giovani stanno diventando meno felici degli adulti e soffrono l’equivalente di una crisi di mezza età fra i venti e trent’anni”, osserva sul Guardian il dottor Vivek Murthy, Chirurgo Generale degli Stati Uniti, massima autorità americana in campo medico, descrivendo un “cambiamento storico” in tal senso, già evidente negli Usa e in procinto di realizzarsi in modo analogo in Europa.Proprio il declino della felicità tra i giovani al di sotto dei 30 anni ha fatto uscire l’America dalle prime 20 posizioni del rapporto, che incorona per il settimo anno di seguito la Finlandia come Paese più felice del mondo, seguita dal resto della Scandinavia. Mentre nel recente passato negli Usa i giovani erano la generazione più felice, lo studio ha registrato una tendenza inversa dal 2017 a oggi, con il sorpasso definitivo nel 2024 che li ha portati a essere la più infelice.

Il gap della felicità

Il gap della felicità tra giovani, adulti e anziani si è già ridotto anche in Europa, dove entro un paio d’anni, predice il rapporto, si potrebbe verificare il medesimo risultato.“Scoprire che in certe parti del mondo i bambini e i giovani vivono l’equivalente di una crisi di mezza età richiede misure immediate da parte dei governi”, afferma il professor Jan-Emmanuel De Neve, curatore del World Happiness Report. “La nostra indagine contraddice l’opinione dominante secondo cui si è felici da ragazzi, si vive una crisi durante la mezza età e si riacquista serenità più tardi”. Gli Stati Uniti, che rimangono la nazione più ricca della terra e hanno il concetto della “pursuit of happiness” (la ricerca della felicità) nella propria costituzione, figurano al 23esimo posto nel rapporto, otto posizioni più in basso dell’anno precedente, ma scendono addirittura al 62esimo posto, su un totale di 140 Paesi, se lo studio considera soltanto le persone al di sotto dei 30 anni d’età. Canada, Australia e Nuova Zelanda evidenziano un simile livello di crescente infelicità giovanile. Nel Regno Unito, i giovani risultano al 32esimo posto nel mondo per quanto riguarda il grado di felicità.

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