La Mantide della Brianza Tiziana Morandi in aula: il vero volto e le foto sui social con cui attirava le vittime

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Il suo aspetto, e non solo per l’ovvia difficoltà della detenzione in carcere ma anche per il massiccio ricorso all’uso di filtri sui social, è molto diverso da quello delle foto che le sono valse il soprannome di “Mantide della Brianza”. Ed è la prima volta che Tiziana Morandi è comparsa in aula, nel tribunale di Monza dove si è aperto il processo che la vede imputata per rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, procurato stato di incapacità e in definitiva di 21 capi di accusa per fatti risalenti all’estate del 2021 che si riassumono con l’aver narcotizzato e derubato (almeno) una decina di uomini di tutte le età dopo aver preso contatto con loro soprattutto sui social, dove appunto ha una galleria di foto in cui appare levigatissima e più giovane dei suoi 47 anni.

A Monza quindi sono iniziate le testimonianze degli uomini vittime della 47enne di Roncello, in Brianza. Come un 84enne che ha raccontato come la donna si sia presentata a suo figlio come una dottoressa che raccoglieva soldi per i bambini degli ospedali e che aveva promesso all’uomo – che ha un amministratore di sostegno – un lavoro. Per questo l’anziano aveva voluto conoscerla e sincerarsi delle sue buone intenzioni, finendo per prestarle piccole somme di denaro, fino alla sera in cui la donna era andata a casa sua, aveva chiesto al figlio di preparare una camomilla, ma lei non l’aveva bevuta: “Loro sono usciti, io sono svenuto e mi sono risvegliato in ospedale”. Un racconto, quello dell’anziano, con il pudore di chi si è sentito raggirato, e non solo per la catenina d’oro e la fede nuziale sparite, ma perché “Ci ho messo 5 mesi a farmela passare perché non me lo meritavo”.

Racconto simile e con le stesse lacrime quello di un 85enne che ha detto di aver conosciuto Tiziana Morandi al bar – “Sono un uomo solo, l’ho fatto senza malizia” – e di essere poi andato a cena a casa sua: non la camomilla, ma una limonata e poi il risveglio in ospedale, con il portafogli alleggerito di 50 euro. Un po’ di più, 150 euro, quello che la ‘mantidè avrebbe sottratto a un 52enne conosciuto su Facebook: cinema e poi una cena – “Vista sulle foto e dal vivo sono due persone diverse” – e poi il solito malore. Tutti testimoni, ma non parti civili: a essersi costituito è stato soltanto un 28enne che era andato a casa sua per dei massaggi rilassanti – quelli che pubblicizzava la donna su Internet – e ha bevuto una bibita, ultima cosa che si ricorda prima di risvegliarsi in ospedale scoprendo di essere andato a sbattere contro un muro con la sua auto e di non avere più i soldi in tasca. Tutte accuse negate dalla donna, che ha già più volte cambiato avvocato. L’ultimo della serie ha chiesto, ottenendo un rifiuto, una perizia ipotizzando una infermità mentale.

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