La sede fantasma di Medicina al policlinico Umberto I: “L’ex dg Ubaldo Montaguti paghi un milione”

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Il polo universitario della prima facoltà di medicina e chirurgia dell’università La Sapienza, il secondo ospedale pubblico italiano, 1200 posti letto e una sede di troppo. È singolare la vicenda che adesso costringe l’ex direttore generale dell’Umberto I, Ubaldo Montaguti, a difendersi davanti i magistrati contabili.

Secondo la Corte dei Conti, il dirigente ha creato un danno erariale che si avvicina intorno al milione di euro. Precisamente i pm chiedono di condannare il medico a versare 967.818,58 euro all’azienda ospedaliera che ha diretto. Tutta colpa di quella sede che l’ex dirigente desiderava affittare, salvo troncare all’ultimo il rapporto con la Roan Immobiliare S.r.l. e costringere l’azienda a rivolgersi al tribunale civile che, alla fine, ha condannato l’ospedale. Un danno alle casse pubbliche, secondo il pm Francesco Vitiello.

La vicenda inizia nel 2007, quando Montaguti presenta un’offerta “per l’acquisto o l’affitto per dodici anni dell’immobile” di via Magenta, in piazza Indipendenza. Dopo un anno di trattative alla fine era stata comunicata una “formale accettazione della proposta di Roan Immobiliare S.r.l”, si legge negli atti che riportano di un canone annuo da 840 mila euro.

Tuttavia nel 2009 erano sorti alcuni problemi, con l’ospedale che lamentava “carenze tecniche dell’immobile” e convinceva la Roan Immobiliare ad effettuare alcuni lavori.

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Nel frattempo però le richieste della Roan di versare una caparra confirmatoria non venivano esaudite e nel 2009 Montaguti comunicava “l’impossibilità da parte dell’Azienda Ospedaliera di procedere alla stipula del contratto di locazione nella formulazione ed alle condizioni richieste” per tutta una serie di problematiche dovute anche alla mancata esecuzione dei lavori. A quel punto la società immobiliare si è rivolta al tribunale civile. E ha vinto.

Nel frattempo, parallelamente alle trattative per l’immobile da circa 2.000 metri quadri in via Magenta, Montaguti aveva affittato dall’Immobiliare Caltagirone un altro immobile, in via Castrense, più grande ed economico. Eccole, secondo i pm, le vere ragioni della mancata conclusione dell’affare con la Roan.

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A pesare sono anche le parole di un altro direttore generale, successivo a Montaguti, che «evidenziava che la scelta dell’immobile era avvenuta senza alcuna particolare procedura o criterio ma semplicemente nata da una scelta discrezionale dell’allora direttore generale».

Inoltre, dicono le accuse, “non vi era una reale necessità per il Policlinico di avviare una trattativa con Roan ed in ogni caso di continuarla dopo aver concluso la locazione con Immobiliare Caltagirone”. Da qui la richiesta di condanna dei pm contabili.

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