La sonda Dart della Nasa ha centrato l’asteroide Dimorphos

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Colpito. La navicella spaziale Dart ha centrato l’asteroide Dimorphos. I suoi 500 chili lanciati a 6 chilometri al secondo, 24mila chilometri all’ora, hanno trasferito tutta l’energia al sasso spaziale grande come il Colosseo, spostando la sua orbita.

L’impatto è avvenuto a 11 milioni di chilometri dalla Terra, una distanza di tutta sicurezza pari a 28 volte il tragitto dalla Terra alla Luna. Per la Nasa si è trattato di un test: Dimorphos non pone nessun rischio per noi, ma qualora un asteroide pericoloso si avvicinasse troppo al nostro pianeta, ora sappiamo che abbiamo la capacità di deviarlo.

Dart si è diretto verso il suo obiettivo senza aiuto dalla Terra: guidandosi con la sua telecamera e la mappa delle stelle registrata nella sua memoria. Ha mantenuto Dimorphos fino all’ultimo al centro del suo occhio chiamato Draco. Al ritmo di una foto al secondo, l’asteroide è diventato sempre più grande e definito man mano che la distanza si accorciava. La sua immagine irregolare si è staccata dall’asteroide più grande – Didymos, simile a una piramide – attorno al quale Dimorphos orbita, a un chilometro e mezzo di distanza. Poi le immagini hanno cessato di arrivare: il segno dell’impatto.

Il satellite italiano LiciaCube, che ha viaggiato a bordo di Dimorphos fino a due settimane fa, ha ripreso la scena, ma ci vorranno alcuni giorni prima che le foto della piuma di polvere sollevata da Dart sulla superficie dell’asteroide raggiungano la Terra.

Dimorphos è stato scelto dalla Nasa perché distante – non pone alcun rischio per la Terra – e perché abbastanza piccolo da essere spostato nell’impatto, ma abbastanza grande da non polverizzarsi Piccolo da poterlo muovere ma senza demolirlo. I telescopi da Terra hanno misurato la leggera alterazione della sua orbita.

La missione è costata alla Nasa 330 milioni di dollari. Per la prima volta nella realtà un asteroide è stato colpito da un oggetto lanciato alla Terra e ha deviato il suo tragitto.

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