Le compagne dei soldati della brigata Azov: “Non sono nazisti, proteggono i civili rinunciando al cibo”

Pubblicità
Pubblicità

Kateryna Prokopenko, 27 anni, designer; Hanna Naumenko, 25 anni, project-manager; Olha Andrianova, 31 anni, che coordina una rete di asili; Yuliia Fedosiuk, 29 anni, assistente di un deputato del Parlamento ucraino: sono mogli e fidanzate di combattenti della brigata Azov asserragliati nella acciaieria Azovstal di Mariupol da più di due mesi. Il Reggimento Azov è nato nel 2014 ed è formato da gruppi di ultranazionalisti ucraini e attivisti di Maidan.

Le quattro giovani donne vengono da Kiev e Kharkiv e sono in Europa per chiedere aiuto ai nostri governi, innanzitutto un corridoio umanitario che porti in salvo i civili assediti nella acciaieria e anche i loro uomini (“se si arrendono verranno uccisi, per loro non c’è prigione”). Gli uomini della brigata Azov sono ritenuti da molti filonazisti. I russi denunciano i loro modi violenti con i filorussi d’Ucraina. Le loro compagne raccontano tutta un’altra storia. Giulia Santerini le ha ascoltate nello studio di Metropolis.

Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand in video e in podcast sul sito di Repubblica

Iscriviti alla Newslette

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *