Legge sul fine vita, la Liguria accelera: martedì arriva Zagrebelsky e Toti ha già detto che è favorevole

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Mentre il governo fa ricorso contro la delibera di giunta sul fine vita dell’Emilia Romagna, arriva martedì in Liguria il magistrato Vladimiro Zagrebelsky, chiamato come uno degli esperti che la Regione ha invitato per discutere sulla legge sul fine vita. La Liguria è stata infatti una delle prime ad avviare l’iter per definire una norma legislativa in merito, tanto che è probabile il voto nella prima settimana di maggio. Frutto di una mobilitazione che ha visto collaborare forze politiche e associazioni, il provvedimento sul suicidio assistito vede fra gli esperti chiamati a confrontarsi sul tema anche Mario Riccio, ex responsabile di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Casalmaggiore, il medico che accompagnò al fine vita Piergiorgio Welby e Federico Carboni, il primo italiano ad aver ottenuto l’accesso al suicidio assistito dopo la sentenza della Corte costituzionale che ad oggi regola il tema nel Paese.

Fine vita, in Liguria inizia il cammino della legge regionale: potrebbe diventare la prima a decidere politicamente sul suicidio assistito

Già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, presidente della Commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità e componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Zagrebelsky è il nome di peso del programma di audizioni acquisito dal presidente della commissione regionale che tratterà della proposta di legge, il leghista Brunello Brunetto. Oltre al magistrato, però, a incontrare i consiglieri regionali chiamati a votare la proposta sono anche diversi altri esperti, «autorità _ come ha spiegato il consigliere Gianni Pastorino, che sulla proposta di legge tra trovato la convergenza di quasi tutta l’opposizione in consiglio regionale _ in grado di portare un contributo, sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista tecnico in vista di una discussione che attendiamo come un passaggio molto importante per l’attività di questa Regione, e trasparente tra tutte le forze politiche e sociali».

Pensata per stabilire tempi certi del percorso di richiesta e verifica dei requisiti per ottenere l’accesso al suicidio assistito, – «venti giorni in cui una commissione multidisciplinare dedicata potrà prendersi carico della persona, giudicare la domanda presentata in Asl e stabilire la legittimità della richiesta, e una settimana per la prestazione», viene spiegato – la proposta di legge ligure sul fine vita è arrivata in commissione dopo che per due volte nei mesi scorsi l’ufficio legislativo regionale aveva bocciato la richiesta di raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. Il destino del testo in discussione, così, oggi rimane legato alla conta ancora in corso in Consiglio regionale, ma nel frattempo si è già registrata un’importante apertura del presidente della Regione Giovanni Toti.

Intervista

Toti: “Sui diritti spaccature senza senso: io in Liguria voterò a favore del fine vita”

«Sul tema delicato del fine vita personalmente anche io, come il governatore Zaia, voterei a favore _ ha dichiarato apertamente Toti _ ma sulle questioni etiche a ognuno deve essere garantita piena libertà e pertanto ritengo non debbano esserci rigide discipline o diktat di partito. Credo sia arrivato il momento, anche per la politica, di esprimersi su una questione che ha ancora confini giuridici poco chiari. Quello del fine vita è un tema tanto sensibile quanto reale, quindi sono favorevole al fatto che la discussione arrivi anche in Consiglio regionale pur considerando che dovrà essere affrontata anche a livello nazionale dal Parlamento italiano”.

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