Lione nel ponte dell’Immacolata diventa Ville Lumière: lo show del Festival delle luci, il più grande del mondo

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Mille luci, istallazioni, suoni e colori per una grande festa che anticipa il Natale. Per quattro giorni Lione diventa la Ville Lumière di Francia con il tradizionale Fête des Lumières, il Festival delle luci che animerà la città da giovedì 7 a domenica 10 dicembre. Bolle di sapone gigantesche, vortici di luci da cui farsi avvolgere, una passeggiata fra i pianeti, fiori che si riscaldano con il calare del buio e piante che si illuminano grazie a un siero fluorescente: così le piazze principali, le facciate dei musei e i parchi si animano in occasione di uno dei festival più importanti, che attira migliaia di turisti da tutto il mondo. Un’alternativa diversa per trascorrere il ponte dell’Immacolata nella regione storica del Rodano-Alpi, lì dove confluiscono i fiumi Rodano e Saona. Dall’omaggio alla natura ai grandi spettacoli e allo spazio dedicato ai bambini, il Festival sarà diviso in sette sezioni tematiche e ognuna raccoglie dalle 10 alle 15 opere.

Le novità del 2023

Per l’edizione del 2023 ci saranno una trentina di nuove opere: “Spettacolari ma anche intime, inaspettate, che coinvolgeranno il pubblico. Opere che nascono dalla fantasia di artisti di fama internazionale o di giovani talenti svelati dal Festival”, fanno sapere gli organizzatori dell’evento. Un giorno non basta per vedere tutto, ma sono state pensate installazioni da visitare in giornata come quella all’interno della sala rossa del teatro dei Celestini. Qui si trova l’opera Row del Collettivo Tundra, composta da dieci schermi olografici allineati con alette rotanti ad alta velocità: un’immagine tridimensionale rende visibili le variazioni sonore. Un’installazione che stupisce anche per il contrasto con il contesto classico in cui è inserita.

Rose Family (Philippe Catherine)

Fuori dai sentieri più battuti, un’installazione particolare da visitare è nel quartiere La Duchère: più di 400 abitanti hanno partecipato prestando le loro sagome per ravvivare le due imponenti facciate del rione. E non è una vera festa di luci se non sono coinvolti nello spettacolo anche i bambini: in particolare al parco Blandan, dalle 17,30 alle 21,30, si potranno scoprire i Toys in Space. Nel 1985 la Nasa mandò una decina di giocattoli nello spazio per testarli e osservarli, con l’obiettivo di fornire alle scuole americane risorse educative e divertenti. Trent’anni dopo, il Festival delle luci rende omaggio a questa missione: sette opere immersive per realizzare un luna park digitale e luminoso con sfere magnetiche, simulazioni di lanci nello spazio, giochi con i pianeti e la ricerca della vita su Marte. Divertimento assicurato, insomma, il tutto contornato da stand che vendono waffle, frittelle e hot dog.

“Celluloide”: omaggio hi-tech ai fratelli Lumière

E ancora, fra le installazioni più iconiche in piazza Terreaux ci sarà Cellulo/d (si pronuncia ‘celluloide’): Bruno Ribeiro combina il patrimonio e le nuove tecnologie offrendo la metamorfosi dal vivo dei film leggendari diretti da Louis e Auguste Lumière. Proprio come il pubblico alla prima proiezione del cinematografo il 28 dicembre 1895, i visitatori del Festival potranno alzare lo sguardo e scoprire sulle facciate di piazza Terreaux le opere reinterpretate dall’intelligenza artificiale.

Ponte dell’Immacolata: tra presepi, borghi e castelli, idee per un lungo weekend con i bambini

Così L’arrivo di un treno a La Ciotat si trasforma in un western, si svolge in 3D o diventa un cartone animato. Infine, vicino alla cattedrale di Saint-Jean si potrà ammirare Kernel³: linee spezzate e geometrie proiettate sulla facciata delle chiesa, un’opera progettata da due artisti tedeschi che uniscono design, storia e analisi dell’immagine con i Pink Floyd, Run The Jewels e Bach. C’è l’imbarazzo della scelta, quindi: basta farsi un programma di marcia e avere abbastanza tempo per visitare le installazioni che ispirano di più.

Una tradizione di 400 anni

La tradizione della Festa delle Luci ha origini antiche, a partire dal 1643, quando la città implorò la Vergine Maria di proteggerla dalla peste, promettendo di onorarla con la costruzione di una statua in cima alla collina di Fourvière. Duecento anni dopo, l’8 settembre 1852, si sarebbe dovuta tenere l’inaugurazione della statua, ma a causa di un’alluvione la festa venne rimandata all’8 dicembre. Quel giorno ci fu un forte maltempo, ma in serata il cielo si schiarì come per miracolo: per ringraziare la Madonna, i lionesi illuminarono le loro finestre con migliaia di candele chiamate lumignons e nacque così la Festa delle Luci.

Cattedrale St-Jean, 2022 (foto BriceRobert)

Ancora oggi i lionesi mantengono la tradizione di lasciare una candela accesa sul davanzale della finestra la sera dell’8 dicembre, mentre la città si accende con gli spettacoli visivi, musicali e luminosi. Sempre la sera dell’Immacolata, alle 18.30, è possibile partecipare alla tradizionale fiaccolata che parte davanti alla cattedrale Saint-Jean-Baptiste e raggiunge la basilica di Notre-Dame de Fourvière in cima alle collina dello stesso nome.

Anche lo street food è a tema

In giro per la città ci saranno anche food truck e punti allestiti per il ristoro: il food truck Des Lumières in piazza Gabriel Péri proporrà ai visitatori panini e piatti a base di raclette, formaggio tipico francese, ma anche hot dog e waffle e vin brulé. In piazza Bellecour ci sarà un’area ristoranti dove assaggiare diversi piatti caldi della tradizione come zuppe e canederli, oltre a un’offerta di dolci. Qui ci sarà anche un’area relax con divani e tavolini per tirare il fiato e riposarsi fra un’installazione e l’altra. Anche al parco Blandan saranno allestiti due furgoncini dove mangiare crepes, hot dog e altri piatti dolci e salati. Ma la festa che anticipa il Natale a Lione non si fermerà il 10 dicembre: alcune installazioni resteranno fruibili per tutto il mese, con incontri e attività che continueranno ad animare la città. Gli orari del festival, che è gratuito e aperto a tutti, sono i seguenti: il 7, l’8 e il 9 dicembre dalle 19 alle 23, mentre domenica 10 dalle 18 alle 22.

Se già per l’edizione dell’anno scorso gli organizzatori del Festival hanno deciso di adottare un approccio più sostenibile e orientato al risparmio energetico con l’uso massiccio di illuminazione led, anche quest’anno verrà seguita quella scia. Non solo, viene fatto un appello ai lionesi ma anche ai turisti di compiere un gesto di solidarietà acquistando uno o più lumini del cuore per beneficenza: l’anno scorso il ricavato è andato alla Fondazione dell’Esercito della Salvezza, consentendo a quasi 800 bambini di andare in vacanza.

Cosa fare e vedere a Lione oltre al Festival

Si può godere della bellezza del Festival quando cala il buio sulla città e le luci si accendono per una grande festa, ma durante il giorno la città offre tanti spunti per i turisti. A partire dai musei come quello di Belle arti o quello di arte contemporanea, che ospitano collezioni interessanti, al museo delle Confluenze, dove confluiscono, appunto, argomenti che riguardano scienze, tecniche, società e antropologia. Simboli della città sono la basilica di Notre Dame de Fourvière con le sue quattro torri merlate e la cattedrale di Saint-Jean, che all’interno conserva l’orologio astronomico costruito nel 1598 da Nicolas Lippius. Merita una visita anche la parte più antica, dove si trova il teatro romano, sulla collina di Fourvière, principale testimonianza della dominazione romana risalente al primo secolo avanti Cristo. E poi una passeggiata nelle più belle piazze di Lione, quelle di Terraux e Bellecour, dove fermarsi in uno dei caffè per una merenda, o una crociera sul fiume Saona per ammirare dall’acqua gli scorci più romantici.

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