Lollobrigida contro “sinistre e giornalisti cresciuti a champagne, lontani dal letame”

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Mentre il Pd cerca di unire le opposizioni sul sit-in davanti alla Rai per la libertà di stampa, arriva l’invettiva del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, contro sinistre e giornalisti. Accusati di essere “cresciuti a champagne nei loro salotti e nelle loro redazioni” laddove “l’odore di letame non arriva”. Un attacco sui social lanciato poco prima di recarsi in tribuna all’Olimpico di Roma per guardare Lazio-Napoli in compagnia del presidente della Regione Francesco Rocca.

Un misto di vittimismo e revanchismo: “Ci deridono perché non perdiamo occasione per promuovere i nostri prodotti e ringraziare i nostri agricoltori”. E ancora: “Ogni sorriso che incontreremo nelle piazze, nelle fabbriche e nei campi, ci ripagherà per aver sopportato tutte le parole e i fiumi d’inchiostro intrisi di livore di questi poveri, miopi ‘benpensanti’.

Lollobrigida, che allega anche una foto del luglio scorso – “Capodanno del Mugnaio” a Frignano, in provincia di Caserta con il presidente della Camera Lorenzo Fontana e contadini in festa –, pur indirettamente sembra ammiccare anche alla protesta dei trattori, a cui comunque il ministro aveva risposto ieri: “Il governo da parte degli agricoltori senza se e senza ma”.

Il post su Facebook arriva dopo gli attacchi contro la diretta sul Tg1 in collegamento con la missione sulla Stazione spaziale e il colonnello Walter Villadei sulla pasta italiana nello spazio. Servizio che aveva scatenato l’ironia di Matteo Renzi (“Lollobrigida comico straordinario”) e di Riccardo Magi (“Scenda dalla navicella e si occupi degli agricoltori che protestano”). Aveva replicato il capogruppo di FdI, Tommaso Foti: “Da sinistra rosicata spaziale”.

Il post di Lollobrigida

“Le sinistre e alcuni giornalisti cresciuti a champagne ci deridono perché non perdiamo occasione per promuovere i nostri prodotti e ringraziare i nostri agricoltori, pescatori, artigiani e imprenditori. Del resto, nei loro salotti e nelle loro redazioni l’odore di letame non arriva” ma “ripareremo noi i danni che hanno creato, con umiltà e pazienza, e ogni sorriso che incontreremo nelle piazze, nelle fabbriche e nei campi, ci ripagherà per aver sopportato tutte le parole e i fiumi d’inchiostro intrisi di livore di questi poveri, miopi ‘benpensanti'”.

“Pensano che la carne che mangiano, quando non la disprezzano per seguire le mode più avanzate – prosegue Lollobrigida – nasca nel frigorifero del supermercato. Probabilmente si sentono migliori se l’ambiente lo proteggono loro su fogli di carta, rispetto invece a chi lo fa per davvero, da millenni e con tanto sudore. Sono gli stessi che per decenni sono rimasti proni, piegati a logiche che imponevano ai contadini di non coltivare, ai pescatori di non pescare”.

E il ministro aggiunge: “Rivendicano ferie e si arrabbiano se di domenica debbono lavorare, ignari che per alcuni i giorni sono tutti uguali poiché piante e animali hanno sempre bisogno di loro. Hanno capovolto il mondo con i loro sproloqui intrisi di greenwashing (come trasformare letame in cioccolata)”. Sono loro, “con i loro governi in attesa di ricevere ordini da Bruxelles, che ci hanno portato a questo, con migliaia di aziende chiuse e molte che ancora rischiano la stessa drammatica fine”. Sono loro, “plaudenti ad ogni fallimento italiano e timidi di fronte ai nostri successi”, scrive Lollobrigida.

“Hanno sputato sulla produzione che crea ricchezza e lavoro pensando di sostituirla con le logiche del sussidio, fino ad arrivare al reddito di cittadinanza. Chi vive del proprio lavoro e della propria impresa è libero. E di questa parola di cui si riempiono la bocca, libertà, non riconoscono il valore e il significato. Parlano e scrivono continuando a pensare che quel che dicono faccia divertire. Prendono in giro chiunque ami la Patria, in ogni sua declinazione”, conclude.

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