Marketing criminale, la trappola del boss “Er Nasca” al sindaco Gualtieri: “Ripulisci Roma”

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Un biglietto da visita da mostrare agli imprenditori. Il jolly da sfoderare davanti ai costruttori interessati a fare affari a Ostia. Così Roberto De Santis, il boss che tutti sul litorale chiamano «Nasca», ha usato il sindaco Roberto Gualtieri. Per accreditarsi negli ambienti economici più importanti della Capitale, il braccio destro del criminale, Paolo Papagni, raccontava dell’incontro del socio con l’allora candidato del Pd al Campidoglio. Soffermandosi anche sulla partecipazione di Nasca al comizio vista mare dell’ex ministro dell’Economia. Una messinscena costruita con astuzia e, per paradosso, corroborata dalle foto social pubblicate sul profilo dell’attuale primo cittadino.

Quello di Nasca è quindi un colpaccio a costo zero. Una mossa di marketing criminale messa a segno all’insaputa dell’attuale inquilino del Campidoglio che ha la forza di raccontare due storie. Da una parte testimonia il grado di spregiudicatezza di De Santis. Dall’altro il drammatico scollamento dei dem romani dalle dinamiche di un territorio complesso e problematico. Pericoloso. Perché nessuno, se non la procura e i carabinieri nel corso delle indagini sulla nuova mala del Lido, si è accorto della trappola tesa a Gualtieri. Nessuno lo ha avvertito quando De Santis lo ha avvicinato in sella alla propria bici sul pontile chiedendogli di «ripulire Roma», atteggiandosi come fosse un qualsiasi abitante di Ostia. Nessuno ha detto nulla nemmeno a sera, quando lo staff ha caricato su Facebook le foto finite poi nel fascicolo dell’Antimafia. Per non parlare dei mesi successivi: per oltre un anno — tanto è passato da quel 29 agosto 2021 — quegli scatti sono rimasti pubblicamente affissi sulla bacheca social di Gualtieri. Sono ancora lì. Il boss immortalato accanto al sindaco, senza contromisure.

Negli scatti con il sindaco e De Santis si vede anche Giovanni Zannola in polo rossa. Consigliere comunale, presidente della commissione Mobilità, è uno dei volti del Pd del X Municipio. Ma, tra un volantino e l’altro, quel giorno non ha riconosciuto la faccia di Nasca. Uno abituato a pedalare per le strade del litorale senza ostentare ricchezze o sbruffoneggiando, certo. Ma, per chi può dire di conoscere in profondità le gerarchie di Ostia, si tratta di una personalità pur sempre nota.

Nulla da fare. Chi accompagnava il sindaco sulla spiaggia di Roma in campagna elettorale ha invece allontanato in fretta e furia Roberto Bocchini. È il balneare “abusivo”. Quello che, tanto per dire, nel 2017 affittava lettini sulla spiaggia della Legalità appena inaugurata dall’ex prima cittadina pentastellata Virginia Raggi. Nasca, al contrario, è riuscito ad avere campo libero.

Così scrive il gip nell’ordinanza che racconta l’arresto di De Santis. Una ricostruzione che inserisce l’episodio in cui è finito suo malgrado Gualtieri all’interno dell’epopea criminale del boss finito in carcere con Papagni per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Ecco i passaggi chiave. Lo scatto salta fuori quando Papagni cerca di fissare un appuntamento al boss con la costruttrice Barbara Mezzaroma. «Papagni aveva rinnovato più volte la richiesta di farle incontrare De Santis e, per rassicurarla sul fatto che si trattava di un soggetto inserito e presentabile le ha riferito che De Santis era intervenuto ad un recente comizio pubblico del candidato sindaco Roberto Gualtieri (che si era tenuto ad Ostia) nel corso del quale De Santis era anche salito sul palco per rivolgere delle domande sul programma elettorale di Gualtieri», si legge seguendo le carte dell’inchiesta.

Ancora, nelle note del documento: «Sebbene non sia stato possibile documentare l’intervento sul palco di De Santis Roberto durante un comizio elettorale del candidato sindaco Roberto Gualtieri (come Papagni ha riferito a Mezzaroma) dalla pagina Facebook pubblica di quest’ultimo sono state estrapolate due foto che ritraggono il De Santis (in sella ad una bicicletta) vicino al citato Gualtieri in occasione di una tappa della sua compagna elettorale, tenuta il 29 agosto 2021 ad Ostia». Si tratta degli scatti finiti ieri sulle pagine di Repubblica. Gli stessi che hanno scatenato la reazione dell’inquilino di palazzo Senatorio contro questo giornale.

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