Mondiali tuffi, Bertocchi e Pellacani di bronzo nel sincro. Italia alle Olimpiadi di Parigi

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FUKUOKA — Dieci anni dopo Tania Cagnotto-Francesca Dallapè (argento a Barcellona 2013), i tuffi in sincro sono azzurri ai Mondiali. Dai tre metri, Elena Bertocchi e Chiara Pellacani si prendono il bronzo a Fukuoka, un podio importantissimo, che significa pass per le Olimpiadi di Parigi. Risultato a sorpresa per la coppia che si allena insieme dal 2018 ma che di fatto di vede pochissimo: Bertocchi, 29 anni, milanese, si è trasferita a Roma da 4 anni. Pellacani, appena 20 anni, da Roma si è trasferita da un paio di stagioni in America (prima alla Louisiana State University, ad agosto andrà all’Università di Miami).

Gli errori degli Stati Uniti

Complice un errore all’ultimo salto delle americane Cook e Bacon, che vanno fuori sincro nel doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato, le azzurre le sorpassano in classifica prendendo 7,2 punti più delle yankee e si accodano al treno: in testa, ovviamente, ci sono le cinesi e campionesse uscenti Yani Chang e Yiwen Chen con l’oro da 341.94 punti, l’argento va alle inglesi Yasmin Harper e Scarlett Mew Jensen con 295.68. E poi ci sono le sorelle d’Italia che chiudono a 285.99 punti, 6 decimi più brave degli Stati Uniti.

Bertocchi e Pellacani, un bronzo che vale oro

Chiara neanche ci crede che sta succedendo davvero, guarda il tabellone ed Elena che esulta, poi chiede alla compagna se è davvero così. Sì è così. È la loro prima medaglia mondiale insieme, dopo essere state settime alle Olimpiadi Tokyo 2020, oro agli europei oro a Glasgow 2018, argento a Budpaest 2021, Roma 2022 e bronzo a Cracovia 2023. È un bronzo enorme, la terza nella specialità nella storia dei tuffi azzurri, eredità di una scuola prestigiosa come quella di Cagnotto-Dallapè, che porta l’Italia dritta ai Giochi in Francia l’anno prossimo. Elena e Chiara hanno entrambe un ciondolo al collo coi Cinque Cerchi. Pellacani: “Ora ci concentreremo solo sulle Olimpiadi”. Bertocchi: “Affronteremo le gare individuali col cuore più leggero e godendocela”. Soprattutto Elena si è tolta un peso: l’altro giorno ha sbagliato uno dei tuffi da un metro, anzi proprio non lo ha fatto, finendo di piedi in piscina, totalizzando uno zero. “Era la prima volta che mi succedeva in carriera, è stato difficile superarlo mentalmente. Ma Chiara e la squadra mi hanno aiutata, oltre alla mia mental coach”.

Bertocchi e il tumore

La testa eccome se conta, sempre, in tutti gli sport, e in questo dove ogni dettaglio è fondamentale, tantissimo. Bertocchi non doveva superare solo lo zero, ma un anno complicato: a marzo ha deciso di operarsi alla schiena, si trascinava dietro un problema da anni e alla fine ha scoperto cos’era: tumore osseo benigno. Ha risolto. “Avevo pensato anche di smettere, ormai tuffarmi era diventato dolorosissimo, un ogni volta un pugnale alla schiena”. Elena la guerriera. “È una giornata stupenda, questo risultato è più che inaspettato, praticamente non ci siamo mai allenate insieme. Questo è lo sport: succedono cose incredibili come a me ieri che sono scivolata dal trampolino, oggi è toccato alle americane sbagliare. Questo bronzo è un punto di partenza per Parigi 2024, dove arriveremo con un’altra preparazione. Chiara? All’inizio era per me una sorella minore, ora è lei che mi guida anche grazie all’esperienza che sta facendo in America”.

Bertone: “Vittoria della squadra azzurra”

Chiara, ex ragazzina prodigio, sembra molto più grande della sua età. “Siamo state brave e fortunate. La nostra forza? L’amicizia e la grande intesa che abbiamo da tanti anni ormai. Siamo brave a gestire la tensione: abbiamo due caratteri differenti e ci completiamo a vicenda”. Lo sa bene il ct, Oscar Bertone, che non trattiene le lacrime: “È una medaglia tosta, pesante. Il percorso non è stato semplice. Anche mettere insieme questa coppia, tra l’operazione alla schiena di Elena, che è stata ferma tre mesi, e gli studi all’estero di Chiara. Abbiamo fatto un capolavoro tutti: ragazze e staff. È un risultato che ci premia e che gratifica il nostro lavoro. Non ce l’aspettavamo essere sinceri, puntavamo di più sul sincro maschile dove invece abbiamo commesso un piccolo errore e perso una grande occasione. Una medaglia importante per tutto il movimento e per tutte le società che non si sono abbattute durante il Covid, riuscendo sempre a mantener viva la base da cui poi noi attingiamo. Sono orgoglioso di allenare un gruppo formato da ragazzi eccezionali, che fanno sacrifici enormi. La nostra forza è il gruppo”. La squadra.

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