Mps: assolti in appello Viola e Profumo sui derivati contabilizzati come Btp

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ROMA – Scatto in Borsa delle azioni Monte dei Paschi dopo la sentenza di secondo grado da parte della seconda corte penale d’appello di Milano che ha assolto gli ex vertici della banca dall’accusa di irregolarità di bilancio. L’ex presidente Alessandro Profumo e l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola erano stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione ciascuno per i reati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali.

L’azione della banca senese, tra le più vivaci negli ultimi mesi, si è accesa dopo la diffusione della notizia, e guadagna oltre il 3% a Piazza Affari. La motivazione, in parte prezzata dagli investitori dopo che due mesi fa la Cassazione aveva assolto i due ex manager di Mps Antonio Vigni e Giuseppe Mussari, già condannati per simili accuse in primo grado su identico filone, è che la nuova sentenza chiude un altro capitolo di pendenze legali con i passati investitori. Meno condanne significa, infatti, meno richieste di indennizzo: e ce ne sono tante, dato che negli ultimi 15 anni gli azionisti Mps hanno perso oltre 20 miliardi in Borsa.

Fino a 550 milioni in meno di rischi legali nei conti Mps di fine anno

Secondo quanto ha scritto Mediobanca Securities, “il rilascio minimo di fondi di copertura dei rischi legali nel quarto trimestre 2023 potrebbe essere di circa 200 milioni, somma che potrebbe salire fino a 550 milioni, se tutti i contenziosi extragiudiziali fossero derubricati da ‘probabili’ a ‘possibili’ o ‘remoti’”. In caso di derubricazione dei soli contenziosi giudiziali, il rilascio di fondi rischi potrebbe ammontare a 360 milioni. Nei conti del terzo trimestre Mps aveva ridotto i rischi legali a 2,9 miliardi, comunque una somma che quasi equivale alla capitalizzazione della banca. Tutti i soldi detratti dal fondo rischi in seguito alle sentenze, comunque, accrescerebbero ancora di più il patrimonio Cet1 della banca senese, da uno 0,3% a uno 0,75% in più rispetto all’attuale 16,7% sugli attivi di rischio, dato che pone comunque Mps tra le cinque banche più capitalizzate in Europa. Mediobanca ritiene, tuttavia, che fino al primo trimestre 2024 la banca sceglierà un approccio contabile prudente, in attesa di avere maggiore visibilità sull’altro procedimento che sta per cominciare e che riguarda la correttezza degli accantonamenti sui passati crediti erogati dalla banca.

Il fatto non sussiste

I due sono stati assolti perché ‘il fatto non sussiste’. Assolto con loro anche l’ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvadori, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per false comunicazioni sociali. Annullata, infine, anche la decisione su banca Mps – imputata per la legge 231/2001, quella sulla responsabilità amministrativa degli enti – che era stata condannata in primo grado a una multa di 800mila euro.

L’emozione di Profumo

Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia e sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda”. Così Alessandro Profumo, ex presidente di Mps, ha commentato, con la voce rotta dal pianto, la sentenza della Corte d’Appello di Milano.

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