Nadal il guerriero che non si arrende a essere 663 al mondo. E vuole chiudere il cerchio

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Torna l’usato sicuro. Torna il guerriero, quello dalla frase epica: «Lui può battermi, ma io non posso arrendermi». Quello che dell’addio alle armi non vuole saperne. Torna a trentasette anni il campione per tutte stagioni. E per tutte le età. «Rafa is back» Lo dice lui stesso, con un grande sorriso, in un video. «Sarò a Brisbane nella prima settimana di gennaio. Ci vediamo lì». Nadal, uno dei Big Two (erano tre con Federer) rientra in Australia dove si era fatto male a Melbourne un anno fa. Riprenderà a giocare nel paese che lo ha visto in campo per l’ultima volta.

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Le lacrime di Nadal con Federer

La sua stagione 2023 è iniziata e finita in Australia con quattro match: due sconfitte contro Norrie e de Minaur nella United Cup, un successo nell’Australian Open al primo turno contro Draper per poi cedere al secondo contro l’americano McDonald per problemi fisici. Sembrava solo un’infiammazione risolvibile con uno stop di due mesi, invece a giugno l’operazione all’anca e a settembre l’annuncio: «Il 2024 potrebbe essere la mia ultima stagione prima del ritiro». Ma come il campione senza fine, quello dalle energie interminabili, quello che aveva pianto mano nella mano con Roger nel giorno del suo addio agonistico, non si sa se per compassione, per empatia, per preveggenza, perché nell’altro vedeva sé stesso, improvvisamente rassegnato a dire basta? Un altro lungo addio a favore del drago Djokovic che a trentasei anni restava solo a sputare fiamme contro la NextGen, non più tanto next.

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Nadal: “Non merito il n. 663”

Invece Rafa non si è rassegnato, ha lavorato tanto per rientrare, figurarsi se ci lascia soli, ripartirà da Brisbane, torneo Atp 250 che comincia il 31 dicembre. Per cui festeggeremo l’anno nuovo con un campione vecchio, attuale numero 663 del ranking («Non merito questa posizione») che poi parteciperà all’Australian Open (14-28 gennaio) perché quelli come lui il cerchio lo chiudono sempre, non solo il punto.

Rafael Nadal in campo contro Mackenzie McDonald nel secondo round dell'Australian Open 2023

Atteso in campo il 2 gennaio

Ora Rafa volerà in Kuwait ad allenarsi nella sua accademia, poi passerà il Natale a casa in Spagna per trasferirsi in Australia dove dovrebbe scendere in campo il 2 gennaio. Dopo undici mesi di stop. È un gladiatore, ma qualche dubbio lo deve avere anche lui se nel video ci ha messo anche le immagini del suo infortunio. Come a dire: ricordatevi che sono un corpo usurato e aggiustato.

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Le Olimpiadi sui campi del Roland Garros

Che Nadal sarà? I campioni come lui non perdono il senso per la battaglia solo perché sono diventati papà o si sono fatti da parte per una stagione. Federer può servire da paragone. Il 26 luglio 2016 si fa operare al ginocchio destro. Sei mesi dopo firma il capolavoro e vince gli Open d’Australia battendo proprio Nadal. Seguono due successi nel grande Slam (Wimbledon 2017 e Australia 2018). Il 19 febbraio 2018 torna ad essere il numero uno. A 36 anni e mezzo. Nel febbraio 2020 altra operazione al ginocchio, ma stavolta lo stop è più lungo: tredici mesi di assenza. E Federer sarà solo un rimpianto e una grande nostalgia. Nadal è a metà strada tra il Federer del 2016 e quello del 2020. E di sicuro in mente ha le Olimpiadi di Parigi che si giocheranno sui campi del Roland Garros dove ha trionfato quattordici volte. Però né lui (che ha vinto due ori olimpici), né Alcaraz, sono qualificati non avendo giocato la Davis, e la loro presenza dipende da una wild card.

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Il ritorno insieme a mamma Osaka

Però la buona notizia (in Australia ci sarà anche Naomi Osaka, diventata mamma di Shai) è che a volte ritornano per non sentirsi dinosauri in estinzione, e perché gli dà gusto battersi il petto. Speriamo non siano le braci di Nadal e se lo devono essere che siano ancora capaci di incendiare spettacolo e avversari. E poi c’è sempre Oscar Wilde: «Non credo nei miracoli, ne ho già visti troppi».

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