Pasquale Russo (Conftrasporto): “In Italia mancano 20 mila autisti di Tir, patenti anche ai diciottenni”

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ROMA – Ogni giorno migliaia di Tir viaggiano lungo le nostre strade e autostrade trasportando le auto, le lavatrici, la carne, i regali di Natale che acquistiamo. Il loro servizio è prezioso. Eppure il settore conosce delle importanti difficoltà.

Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, organizzazione che fa capo a Confcommercio, voce delle aziende del trasporto come della logistica. Oggi i giovani guardano ancora al lavoro di autista professionale di Tir?
“Molto meno che in passato”.

Si guadagna male, presidente?
“Al contrario: gli stipendi sono buoni. Un autista che guida sulle tratte nazionali guadagna tra i 2500 e i 3000 euro al mese”.

Netti?
“Netti. Le retribuzioni, dunque, sono ancora importanti. Nell’era della lira, lo erano ancora di più. Un autista faceva tante cose con i 5 milioni e mezzo di lire che prendeva se guidava sulle tratte internazionali”.
Pagava il mutuo.
“Metteva su famiglia, faceva studiare i figli. Certe somme non le incassava neanche un direttore di banca”.
Al di là delle retribuzioni, oggi il lavoro viene percepito come molto sacrificante.
“Sicuramente. I giovani cercano impieghi che non abbiano un impatto così forte sulla vita personale, familiare”.

Prima ci sono venuti in soccorso i polacchi, i rumeni, gli sloveni. Adesso persone in arrivo da Nazioni non comunitarie

E come fanno le nostre aziende di trasporto a muovere i Tir?
“Arrivano in aiuto tante persone straniere. Prima i polacchi, i rumeni, gli sloveni. Adesso, dopo il Covid, i cittadini extracomunitari. Sono lavoratori che vengono in Italia da soli e mandano lo stipendio nei Paesi d’origine. Eppure la mancanza di autisti resta un’emergenza”.

Quanti ne mancano?
“Circa ventimila”.

Soluzioni?
“Oggi una persona deve compiere i 21 anni per poter richiedere le patenti superiori, necessarie alla guida di un camion. Quindi affronta un programma di formazione di 6 mesi investendo fino a 6 mila euro in questo percorso”.

Conftrasporto che cosa suggerisce?
“Di abbassare a 18 anni l’età minima per ottenere le patenti superiori e di facilitare l’ingresso di cittadini extracomunitari. Dovremmo fare, infine, come la Germania che forma gli autisti già nelle Nazioni di provenienza”.

UN TIR IN VIAGGIO

Il Pnrr, grande serbatoio di aiuti europei, non destina niente al trasporto su strada.
“Non ci sono stanziamenti per le infrastrutture stradali e neanche per gli aeroporti. Ne siamo delusi. Il Pnrr immagina il sistema del trasporto come se i vari mezzi fossero separati l’uno dall’altro”.

Le navi da una parte, gli aerei dall’altra, i Tir e i treni in fondo a destra.
“Noi, che diamo voce alle aziende di ogni comparto, abbiamo ben chiaro che i settori operano già in rete, a supporto l’uno dell’altro. Vogliamo davvero spostare le merci dai camion ai treni? A noi va benissimo”.
Però?
“Bisogna investire in terminal d’avanguardia dove i semirimorchi arrivano e vengono caricati su treni della giusta larghezza e capacità. Tutto questo richiede una visione d’insieme che non escluda alcun mezzo di trasporto. E servono aiuti nazionali ed europei, copiosi e convinti. Per tutti”.

La libera circolazione delle merci è un diritto fondamentale garantito dai Trattati Ue. Per questo l’Austria deve rimuovere le limitazione al transito dei mezzi pesanti

Si è appena concluso il vostro ottavo Forum internazionale. Occasione per rivolgere una serie di richieste al governo, al Parlamento, alla Commissione Ue. Ce le sintetizza?
“L’Italia ha in campo un Ferro Bonus, per le aziende che utilizzano le ferrovie, e un Mare Bonus, per quelle che fanno l’intermodalità marittima. Questi finanziamenti devono essere prorogati e rafforzati”.

Vi preoccupa la frana del Fréjus?
“Tanto. L’impatto sulla circolazione ferroviaria è importante. Bisogna intervenire rapidamente. E le barriere impreviste che ci impone la natura non vanno sommate a quelle decise dall’uomo. Chiediamo dunque che l’Austria rimuova subito le restrizioni al transito dei mezzi pesanti. La libera circolazione delle merci è un diritto fondamentale garantito dai Trattati europei”.

Per le ferrovie?
“Il 2024 sarà un anno di lavori strutturali, che sono i benvenuti. Ma le centinaia di cantieri ridurranno il numero di treni merci in circolazione. Ci auguriamo che la programmazione degli interventi ne tenga conto e i cantieri siano aperti e chiusi con tempestività. Poi ci sono i porti e gli aeroporti”.

La tassa di imbarco sui voli, che può arrivare fino a 3 euro, è un danno per gli aeroporti e i turisti

Che cosa chiedete in questo ambito?
”I porti sono aziende. Quindi hanno bisogno di un modello di governance snello e moderno. Le legge di bilancio infine autorizza i Comuni a portare a 3 euro la tassa di imbarco per ogni passeggero dei voli. Un danno per gli aeroporti, per i viaggiatori, per i turisti”.

In ogni caso, presidente, spendiamo una parola di ottimismo. Questo Pnrr è una benedizione.
“L’ottimismo non deve mai mancare. Dovere di ufficio, però, mi impone di sottolineare che gli enti locali del Sud Italia faticano a mettere a terra i progetti. Le burocrazie comunali e regionali sono in grande affanno nel Mezzogiorno. Uno studio dello Svimez, che abbiamo commissionato, dà cifra allarmanti, al riguardo. Siamo ancora in tempo per rimediare”.

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