Pd, nervi tesi in direzione. Cuppi: “Partito maschilista e dominato da correnti”. Battibecco anche sull’ordine degli interventi

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ROMA – I nervi sono tesi. Nella Direzione del Pd spunta anche il “bilancino” degli interventi: chi si è iscritto a parlare all’inizio finisce chissà quando. Brusio e contestazioni nella sala del Nazareno. A Roberto Morassut, vincitore di un difficile collegio uninominale per la Camera a Roma, non manca la vis polemica. È lui a mandare un messaggio alla presidente del partito, Valentina Cuppi, che non è stata eletta “per via del flipper” del Rosatellum (spiega il segretario Enrico Letta ad apertura di assemblea, ringraziandola). 

Morassut chiede a Cuppi di rispettare l’ordine degli interventi. “Non usare il bilancino”, insiste Morassut con un sms, alludendo appunto al peso delle correnti. Il mormorio e il malumore crescono: si faccia intervenire sulla base dell’iscrizione a parlare “senza fare preferenze”. Ed  è la volta che Cuppi si risente: “Non sto facendo niente con il bilancino, semmai sto cercando di bilanciare gli interventi di una regione con l’altra, anche i generi… va bene, d’ora in poi non guardo più il telefono. Ma assicuro che non sono io a guardare le correnti o chi fa il gioco delle correnti”. Interviene anche Letta per difendere la presidente: “Io ho visto cosa sta succedendo. Ognuno viene, chiede di anticipare il suo intervento, parla e se ne va. Vi chiedo rispetto per Valentina che sta facendo il lavoro più difficile di tutti”. 

Cuppi stessa, non getta acqua sul fuoco: “Il Pd è un partito fortemente maschilista in cui per contare bisogna piegarci alle logiche delle correnti”.

Gli interventi sono decine, nessuno vuole rinunciare e punta a parlare in orari in cui l’ascolto è garantito essendo la Direzione in streaming come non accadeva da tempo. L’obiettivo dichiarato del segretario Letta è: massima trasparenza. Gianni Cuperlo allora chiede di darsi ancora del tempo, però poi di aggiornare la Direzione a nuova data. Stop di Letta: “Abbiamo indicato le 17 come termine, lo spostiamo più avanti semmai”. 

Il leader dem vuole concludere per poi fare partire il percorso del congresso. Mentre la lingua batte dove il dente duole, ovvero sulla questione del correntismo affrontata in quasi tutti gli interventi. Walter Verini ad esempio, invita allo” scioglimento delle correnti, anzi del correntismo” e chiede di attrezzarsi a fare opposizione e 100 piazze il 14 ottobre per anniversario primarie. Il vice segretario Giuseppe Provenzano denuncia le degenerazioni del correntismo, indicando quanto è accaduto al giovane segretario dem della Basilicata La Regina che si è dovuto ritirare per alcuni tweet giudicati inopportuni: “Chi ci guarda da fuori che cosa vede? Gente impegnata a fare dossieraggio interno per togliere dalla lista un ragazzo di 28 anni”.

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