Picchia selvaggiamente la ex moglie davanti alla figlia di sette mesi e la sequestra: arrestato. La vittima in ospedale con due mesi di prognosi

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Si erano lasciati da alcuni mesi, ma il marito non accettava la separazione. Lunedì l’uomo è tornato nella sua vecchia casa, con una scusa è riuscito a entrare e subito ha iniziato a picchiare selvaggiamente la ex moglie davanti alla figlia di 7 mesi. I calci e i pugni sono stati così violenti che l’uomo ha rotto alla donna il setto nasale e alcune ossa del viso. Una violenza che non si è arrestata nemmeno quando l’ex moglie era a terra: l’uomo, anzi, l’ha colpita con altri calci e pugni sulle spalle e sulla schiena, provocandole ferite gravi, lividi ed ecchimosi su tutto il corpo. Ferite che secondo i medici che l’hanno curata in ospedale guariranno in 50 giorni, quasi due mesi.

Dopo averla lasciata in terra quasi priva di conoscenza, l’uomo non ha permesso all’ex moglie di chiedere aiuto e anzi l’ha sequestrata in casa per almeno otto ore, tutta la notte fra lunedi e martedi, con la figlia neonata di 7 mesi che piange nell’altra stanza. Il mattino seguente, come se nulla fosse, l’uomo si è alzato, si è preparato la colazione ed è uscito di casa per andare al lavoro. Solo il caso ha voluto che si sia dimenticato di chiudere a chiave la porta dall’esterno e che la donna sia così riuscita a prendere la figlia e fuggire verso la sua salvezza.

È la storia drammatica di un femminicidio sfiorato quella che arriva da Ardea: l’epilogo tragico di un matrimonio sotto il segno di un marito che pretendeva di comandare la moglie in qualsiasi aspetto, compresa la gestione della figlia appena nata, come cambiare i pannolini o prepararle la pappa e metterla a dormire. L’uomo, un meccanico di 46 anni, era diventato un incubo per la donna, 40 anni. I due si erano sposati diversi anni fa ma l’uomo si era rivelato ben presto ossessivo e violento: gli screzi e le discussioni erano diventati sempre più gravi, vere e proprie aggressioni verbali finché alcuni mesi fa lei aveva deciso di separarsi.

Ma intanto era nata la figlia della coppia e le cose erano peggiorate perché i due devono continuare a vedersi: e anche al telefono continuavano le aggressioni verbali. Fino a lunedì sera, quando l’uomo ha picchiato la ormai ex moglie e l’ha tenuta sequestrata per più di otto ore in casa: per impedirle di uscire e chiedere aiuto, l’uomo le ha rubato persino il cellulare e nascosto le chiavi di casa e della macchina. La donna è rimasta tutta la notte con le ossa del volto rotte e le spalle e la schiena ferite. Al mattino, quando il marito è uscito, la donna è scappata da casa e si è rifugiata in un negozio da dove ha chiamato il 112 e chiesto aiuto ai carabinieri di Ardea, che sono subito intervenuti e hanno arrestato l’uomo.

Lei adesso è protetta da un’associazione che si occupa di tutelare le donne vittime di violenza, lui in carcere a Velletri e dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

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