Ramadan di tensione nel Mar Rosso. La Duilio abbatte due droni, gli Houti minacciano: “L’Italia si è schierata con i nostri nemici”

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Il cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina italiana ha abbattuto due droni esplosivi lanciati dalla milizia yemenita Houti, nel quadro dell’operazione Aspides che ha il compito di proteggere la navigazione delle navi mercantili nel Mar Rosso. I due droni si stavano avvicinando all’unità militare italiana, che ha sparato per autodifesa, secondo il comunicato diffuso questa mattina dallo Stato Maggiore della Difesa.

Non si sa come i marinai italiani abbiano colpito i due droni, ma il 3 marzo era arrivato un attacco identico e in quell’occasione avevano abbattuto un singolo drone con quattro colpi di cannone a sei chilometri di distanza.

“L’abbattimento di nostri droni da parte della Marina militare italiana costituisce una nuova conferma che l’Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele”, ha commentato Abdennaser Mahamed, del dipartimento dei media Houti all’agenzia Ansa, ma ha specificato che “l’Italia per il momento non è un nostro obiettivo diretto”.

Gli Houti yemeniti a partire dalla metà di novembre continuano a colpire con ogni arma a loro disposizione le navi mercantili che passano nel Mar Rosso in solidarietà con la popolazione palestinese bombardata dagli aerei israeliani nella Striscia di Gaza, a circa duemila chilometri di distanza. Quel tratto di mare è un collo di bottiglia strategico che passa per il canale di Suez e permette una rotta molto più economica, ecologica e veloce al traffico marittimo globale – quando non diventa il bersaglio di una campagna di aggressione armata.

I miliziani yemeniti sostengono di mirare soltanto alle navi che considerano complici di Israele e alle unità da guerra, ma considerato che spesso i carghi navigano perché partecipano a commerci internazionali che vedono il coinvolgimento di molte parti in molti Paesi sta succedendo che un po’ tutte le navi e tutti gli equipaggi che transitano sono a rischio. Cinque giorni fa un missile Houti ha ucciso tre marinai di una nave battente bandiera delle isole Barbados.

Il portavoce degli Houti, Yahya Sarea, ha minacciato di intensificare gli attacchi contro il traffico marittimo in occasione del Ramadan, il mese sacro dei musulmani che spesso coincide con un incremento delle operazioni nei teatri di guerra. A questo si lega il timore di ondate di violenza in Cisgiordania e sul confine libanese, dove Hezbollah e soldati israeliani combattono tutti i giorni. Ieri per la prima volta c’è stato un attacco simultaneo contro lo spazio aereo di Israele, Hezbollah libanesi da nord e Houti da sud. Non hanno dichiarato in via ufficiale di essersi coordinati per attaccare.

Ieri mattina gli Houti hanno lanciato due missili balistici anti nave dalle aree che controllano in Yemen contro la nave mercantile Pinocchio, battente bandiera liberiana di proprietà di Singapore, senza però colpirla.

Il Comando centrale americano – la divisione del Pentagono che si occupa delle operazioni in Medio Oriente – ha annunciato ieri sera di avere lanciato sei raid aerei per distruggere armi usate dagli Houti per attaccare il traffico navale e di avere distrutto un drone sottomarino e diciotto missili antinave. Nell’arsenale Houti il drone sottomarino con una testata esplosiva capace di navigare sotto la superficie del mare potrebbe diventare un’arma particolarmente insidiosa.

La milizia yemenita è aiutata e rifornita dall’Iran e la sua campagna nel Mar Rosso potrebbe diventare anche un test bellico per tattiche e ordigni innovativi. Nel Mar Nero nelle ultime cinque settimane l’esercito ucraino ha affondato tre navi della Marina russa con droni suicidi in grado di navigare.

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