Rottamazione quater verso la riapertura per chi non ha pagato le prime rate

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ROMA – Voglia di sanatoria nella maggioranza. Così forte che le richieste di flessibilità – eufemismo – per i versamenti fiscali invadono il decreto Milleproroghe, atteso la settimana prossima al rush finale nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.

Allargare le maglie, dunque. Come? L’ipotesi più “pesante” è la riapertura della rottamazione quater. Una riammissione per chi, dopo aver aderito alla definizione agevolata, è decaduto perché non ha pagato le prime due rate, che sono scadute rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre (con una tolleranza di 5 giorni) dell’anno scorso.

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I contribuenti infedeli potranno quindi essere ripescati e godere del maxi sconto sulle cartelle, relative ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate tra il primo gennaio del 2000 e il 30 giugno 2022, che prevede la cancellazione di interessi, sanzioni e aggio della riscossione.

Il salvataggio consiste nella possibilità di mettersi in regola entro il 28 febbraio, pagando appunto le due rate. Se l’idea si trasformerà in emendamento, con il via libera del ministero dell’Economia, si tratterebbe del secondo aiuto del governo: a dicembre, con il decreto Anticipi, i termini per aderire alla rottamazione quater furono infatti allungati fino al 18 dello stesso mese.

Il condizionale è d’obbligo perché la proposta, che piace ai tre partiti della maggioranza, è sotto i raggi x della Ragioneria generale dello Stato, al Mef. Le aspettative sono forti, la firma sotto l’emendamento potrebbe essere quella dei relatori, ma prima serve appunto il disco verde del Tesoro.

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I giochi si faranno più chiari martedì mattina: l’esito della riunione tra il governo e la maggioranza, convocata alle 11 in commissione Bilancio, dirà se le volontà di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia saranno o meno esaudite.

Ma la voglia di sanatoria non si ferma qui. Una serie di emendamenti identici, sottoscritti da FI, Lega e Italia Viva, chiedono di estendere il ravvedimento speciale per cancellare le violazioni relative anche al periodo d’imposta 2022.

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Le dichiarazioni potranno essere regolarizzate pagando l’imposta, con un beneficio importante: la sanzione ridotta a un diciottesimo. Come si legge nel testo che raggruppa le tre proposte, il versamento potrà essere effettuato in otto rate di pari importo: la prima entro il 30 settembre, l’ultima scadrà il 20 dicembre dell’anno prossimo. Con eccezione della prima, sulle altre sette rate, riporta sempre l’emendamento, “sono dovuti gli interessi nella misura del 2 per cento annuo”.

La maggioranza punta sull’allargamento del ravvedimento speciale, ma il piatto forte è la riapertura della rottamazione quater. Un altro atto della politica del Fisco “amico” che chiude un occhio. Ancora una volta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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