Salone del libro di Torino 2022, ad Arena Robinson arrivano i Manetti Bros: “La vera protagonista è Eva Kant”

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Quando il fumetto diventa un film: all’Arena Robinson arrivano I Manetti Bros, Marco e Antonio, i registi di Diabolik, il film con Miriam Leone, Luca Marinelli e Valerio Mastrandrea. E, intervistati da Luca Valtorta, annunciano anche che il loro prossimo lavoro si intitolerà, Margini, parlerà del punk italiano, e forse potrebbe andare al festival di Venezia. Qualcosa forse più di una coincidenza visto che poco prima nella stessa sala si è celebrato il giornalista di Repubblica Marco Mathieu che è stato anche il bassista di una delle più importanti band italiane, i Negazione alla presenza del chitarrista Tax e di Max Casacci dei Subsonica che hanno condiviso una parte di strada con lui in giro per il mondo a suonare.

La musica è anche un tema portante di Diabolik sia con gli autori della colonna sonora Pivio e Aldo De Scalzi che con la canzone di Manuel Agnelli “La profondità degli abissi” che si è aggiudicata un David Di Donatello: “La musica per noi è sempre stata fondamentale, infatti non solo siamo contenti per il premio ma anche fieri di aver realizzato un doppio vinile stupendo che contiene anche un fumetto. Un oggetto di cui non sono responsabile ma che sono contento che i nostri musicisti abbiano insistito per realizzare”, spiega Marco Manetti.

Ma come si è arrivati dal fumetto al film? “Diabolik è un caso particolare perché, a differenza di tutti gli altri di quel periodo, è un fumetto scritto da due donne e secondo noi, questa cosa si vede. Infatti in tanti ci hanno detto che la protagonista del film è Eva Kant: in realtà più che altro lei è il punto di vista da cui si vede tutto il resto. Rileggendo Diabolik ci siamo accorti che è lei la vera protagonista di moltissime storie”, dice Antonio.

“Lo stesso Diabolik è un personaggio chiaramente creato da due donne perché è molto più complesso di quello che può apparire ad uno sguardo superficiale”, ribadisce Marco, “nasce infatti come un fumetto di genere, copiava Fantômas: se fosse stato semplicemente un’imitazione non sarebbe sopravvissuto fino ad oggi. La sua unicità sta proprio nel fatto che invece c’è Eva Kant. Che già nel numero tre entra in scena e lo salva”.

Nel film Kant è Miriam Leone: ma come è stata scelta? “Di lei siamo stati sempre certi: però pe fugare ognidubbio le abbiamo fatto un provino: è stato chiaro a tutti subito che Eva Kant era lei”, dice ancora Marco. La scelta dei personaggi è stata comunque lunga: “Non era facile per niente facile: abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni. Ma non cercavamo la somiglianza fisica: volevamo l’interpretazione. Diabolik è un personaggio che ha un carisma incredibile e quando abbiamo visto Luca Marinelli aveva quella sorta di magnetismo che cercavamo. Mastrandrea invece lo conosciamo da sempre e sappiamo esattamente quello che può fare e quello che non può fare. Anche in realtà lui sa fare molto più di ciò che crede. All’inizio non voleva fare Ginko ma noi sapevamo che quello era il ruolo per lui” ribadisce Antonio.

I registi rispondono anche alle critiche che il film ha ricevuto: “Forse pensavano che avremmo fatto un film italiano moderno, in stile Marvel, tutto azione e inseguimenti mentre noi invece abbiamo fatto un film italiano vecchio stile con i tempi lenti che caratterizzavano quel tipo di cinema e poi con un’ossessione per l’estetica”. Ogni dettaglio infatti è ricercatissimo: i vestiti, le acconciature, l’arredamento, le case, le auto.

I Manetti Bros con Ammore e malavita hanno vinto nel 2018 il David di Donatello come miglior film. Mentre con Diabolik, oltre al premio vinto per la miglior canzone originale con il brano La profondità degli abissi di Manuel Agnelli c’erano state ben 11 nomination: “Tutte su scenografia, costumi, cioè per scelte estetiche: una cosa che ci ha fatto moltissimo piacere perché è una parte essenziale del film su cui abbiamo lavorato tantissimo”, spiegano.

Ma il film alla fine come è andato? “Molto bene, nonostante sia uscito in un periodo in cui il Covid era ancora imperante: è il primo di una trilogia e il secondo, Margini, è in lavorazione”. Cos’altro si può dire a riguardo? “L’attore che interpreta Diabolik cambierà perché, adesso lo possiamo dire visto che è stato presentato a Cannes, Luca Marinelli era impegnato in un altro film, Le otto montagne. Quindi smentiamo categoricamente quello che è stato scritto da alcuni su presunte polemiche. Non possiamo negare che quando ci siamo resi conto di questi siamo andati nel panico, ma poi ci siamo resiconto che era una sfida e siccome Diabolik è un personaggio in cui le maschere sono centrali… Va bene così”.

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