Libri come lenti per guardare il mondo. Pagine che costruiscono la nostra biografia. La scrittrice e giornalista Daria Bignardi e la fumettista Zuzu, che è stata candidata allo Strega con Giorni Felici, ad Arena Robinson raccontano il loro rapporto con la letteratura in un dialogo con la vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia.
Bignardi ha da poco pubblicato con Einaudi Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici e al pubblico di Arena Robinson racconta che questo saggio in fondo “è un’autobiografia attraverso le letture”. Racconta dell’infanzia passata sul divano immersa tra le pagine: “Per me leggere per un lungo periodo è stato un bisogno primario”.
E per Zuzu? Anche la fumettista racconta di aver letto tanto, tantissimo. “Soprattutto romanzi. I fumetti, quelli non tanto almeno all’inizio. Ma è stato leggendo Gipi che ho ripreso la matita in mano e ho capito che parole e disegni potevano rafforzarsi a vicenda”.
“Ho scoperto i libri a casa di una zia. Mi avevano sistemato in una branda nella stanza della lettura e dormivo lì perché mi era venuta la febbre: non avevo sonno e cominciai a leggere. Da quel momento ho capito che i libri sono segreti e ho sviluppato questa bramosia di aprirli” dice Zuzu.
“I libri sono un’esperienza fisica – dice Bignardi – intima, in bilico tra il piacere e il dolore. Io i libri li rovino e poi mi piace ritrovare le macchie di caffè”.
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