Scambio case: la terza via dell’ospitalità turistica fa numeri record. “Noi alternativi all’affitto breve”

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Viaggiare e scoprire nuovi posti in tutto il mondo senza rinunciare se non proprio al divano di casa propria, quantomeno a un qualcosa che – filosoficamente se non proprio fisicamente – ricordi da vicino l’usuale dimora. Questa la formula alla base del meccanismo dello scambio di case a costo zero, che potremmo definire la terza via rispetto alla tradizionali proposte – l’alloggio in una struttura dedicata all’ospitalità e la casa vacanza nelle sue varie accezioni – che chi si trova in procinto di organizzare una vacanza o un periodo fuori porta non esattamente breve ha a disposizione.

HomeExchange, la piattaforma globale leader nel campo dello scambio case, ha concluso quest’anno una stagione record. Merito anche – ma non solo – della fresca acquisizione di LoveHomeSwap –, le cifre sono tutte ampiamente positive. La community della piattaforma ha raggiunto quota 150mila membri. A livello globale, gli scambi sono stati 324mila (+51 per cento) per un totale di 6,088 milioni di pernottamenti – si contano quindi quelli di ogni individuo o nucleo che ha partecipato allo scambio, con un saldo positivo del 42 per cento.

Nel prospetto di fine anno HomeExchange sottolinea che il 99,7 per cento degli scambi avviene senza danni o imprevisti. Tra i Paesi più gettonati, Francia, Usa, Spagna, Italia e Canada.

I promettenti numeri dell’anno appena iniziato

Le prospettive per il 2024 sembrano indicare un’ulteriore tendenza al rialzo, se si pensa che già ora gli scambi prenotati per l’anno appena cominciato sono oltre 46.500 per un totale di poco inferiore a 1,2 milioni di notti totali.

Sempre in prospettiva futura la piattaforma leader dell’home swapping prevede una crescente popolarità anche nel Belpaese, dove sono già stati pianificati 2.500 scambi, per un totale di 51.550 soggiorni o notti prenotate. Le città che avranno maggior successo saranno le grandi mete culturali e turistiche del Belpaese: Roma, Firenze, Venezia, Milano, e Torino, che insieme alle regioni di Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto, e Sicilia, saranno al centro delle esperienze di home-swapping in Italia nel corso del nuovo anno

“Siamo entusiasti di vedere una così forte adesione alla nostra piattaforma in Italia –, ha commentato il cofondatore di HomeExchange, Emmanuel Arnaud -. L’aumento significativo di scambi e pernottamenti riflette il desiderio crescente per un modo più consapevole, autentico e responsabile di viaggiare. La nostra missione è continuare a facilitare questa condivisione positiva, che, grazie al notevole risparmio che offre, è ancora un’opzione di alloggio che permette a tutti di andare in vacanza”.

La filosofia aziendale

Nel 2024, l’ambizione dell’azienda sarà quella di svolgere un ruolo sempre più importante nel settore del turismo, grazie a una visione fondata su tre pilastri: democratizzazione dell’home-swapping, con la creazione di un modello virtuoso privo di logiche finanziarie tra i suoi membri per rendere le vacanze più responsabili e accessibili a tutti; facilità di utilizzo, grazie all’ottimizzazione della piattaforma, anche mediante uso di intelligenza artificiale, in modo da permettere il maggior numero possibile di scambi agli iscritti: nel 2023 otto su dieci tra loro hanno scambiato almeno una volta, l’obiettivo è arrivare al 100 per cento; riduzione dell’impatto ambientale: la piattaforma si impegna a ridurre la propria impronta di carbonio, mediante sensibilizzazione della propria community a favore dello scambio responsabile e sostenibile.

Emmanuel Arnauld e Charles-Edouard Girard

Al riguardo, la piattaforma e i suoi leader hanno più volte sottolineato la vocazione peculiare e distintiva di HomeExchange rispetto al modello dell’affitto breve. “Non dimentichiamo che i primi turisti di una città sono i suoi abitanti – hanno detto recentemente i fondatori Arnaud e Charles-Édouard Girard, sottolineando come sia per loro inaccettabile “sentire la gente dire: ‘Non riesco più a trovare un posto dove vivere a causa dei turisti e dell’aumento eccessivo dei prezzi degli immobili’. Riuscire a trovare un posto dove vivere è essenziale, ed è proprio perché vogliamo tutelare questo modello di proprietà che HomeExchange si differenzia dalle piattaforme di affitto. Siamo diametralmente opposti a quel concetto, né ci sentiamo loro concorrenti, semplicemente perché non condividiamo la stessa visione dell’edilizia abitativa e del turismo».

HomeExchange punta a raggiungere il pubblico di massa negli Stati Uniti, in Spagna, Canada e Italia, continuando a svilupparsi nei mercati emergenti. L’obiettivo globale dell’azienda è di raggiungere 200.000 membri entro la fine dell’anno.

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