Shadow Unit, chi sono gli uomini (e le donne) ombra di Hamas che tengono nascosti gli ostaggi

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Sono più preparati di quanto l’intelligence israeliana sia disposta ad ammettere, e sono invisibili. Membri di un’unità specializzata nei sequestri di persona e nel mantenere contatti con gli ostaggi rapiti. È la “Shadow Unit” di Hamas, corpo di élite jihadista addestrato a operare nell’ombra e a nascondersi dal Mossad, e che sarebbe il principale artefice dei rapimenti del 7 ottobre.

I loro volti si sono intravisti nelle foto e nei video che li mostravano, tenuta militare e bandiera palestinese appuntata sul petto, mentre sorvegliavano la consegna dei primi prigionieri nelle mani della Croce Rossa internazionale. In uno degli scatti si sono scorti quelli che sembravano essere lineamenti femminili, alimentando il sospetto che al suo interno vi siano anche donne, che secondo alcuni analisti potrebbero svolgere un ruolo decisivo nel rapportarsi con i bambini tenuti in ostaggio.

La Shadow Unit non ha mai dovuto affrontare la sfida di occultare così tante persone nelle sue prigioni sotterranee e nei suoi covi in tutta la Striscia. I sequestri non riguardavano mai più di cinque – sei prigionieri per volta; niente in confronto ai 240 ostaggi catturati nell’attacco del 7 ottobre. Nonostante l’Idf abbia rastrellato più di metà di Gaza nessun nascondiglio è stato scoperto, segno di un’organizzazione accurata e protrattasi probabilmente per mesi, durante i quali i miliziani hanno potuto espandere e adattare le infrastrutture a propria disposizione. Per farvi parte, secondo alcuni documenti fatti trapelare da Hamas, occorrono requisiti precisi: conoscenza delle lingue e dei sistemi di telecomunicazione, e, soprattutto, l’autocontrollo necessario a convivere per anni con un recluso.

Dell’unità ombra dei miliziani si sa poco o niente: non si conosce il numero esatto dei suoi componenti, né chi sia il suo leader. Si ritiene che il suo capo sia il comandante delle brigate al-Qassam, Mohammed Deif. Anche sulla data di fondazione aleggia il mistero: Hamas ne ha rivelato l’esistenza nel 2016, ma la sua istituzione dovrebbe risalire almeno a dieci anni prima, quando i miliziani riuscirono a rapire il soldato dell’esercito israeliano Gilad Shalit, liberato solo dopo cinque anni di prigionia, in quella che ha rappresentato uno dei più grandi smacchi per il Mossad.

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