“Sono io l’Africano di Colpa d’Alfredo, Vasco mi ha reso immortale. E veniva a fare benzina da me”

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Bologna – A volte una canzone che fa la storia può nascere pure da un fraintendimento. Così fu in un certo senso per “Colpa d’Alfredo”, in cui Vasco nel 1980 sfogava la frustrazione per un corteggiamento fallito con epiteti che oggi verrebbero censurati prima ancora di entrare in sala incisione ma che allora erano un bonario appellativo rivolto a “quell’africano” che in realtà era il modenesissimo Santo Sottile. “Io che Colpa d’Alfredo parlasse di me l’ho scoperto anni dopo, quella ragazza era una mia amica e quindi l’ho accompagnata a casa io; ma Vasco ai tempi non mi aveva mai detto nulla e mica era arrabbiato con me”, racconta Sottile oggi che, nel mezzo anche una carriera nelle corse motociclistiche, è noto a Modena come il gestore del benzinaio Q8 in zona parco Amendola, vicino a dove nel 2017 si tenne il concerto dei record di Modena Park.

Da corridore a benzinaio

Giorni in cui Sottile “l’africano” divenne una star, “sono arrivati fan di Vasco da Torino, Milano, tutta Italia, a fare fotografie e chiedermi autografi, chissà quante volte ho raccontato questa vicenda, ormai sono immortale”. Negli anni ’70 faceva il dj assieme a Vasco, e proprio dal racconto di una notte in consolle alla discoteca Snoopy di Modena nacque “Colpa d’Alfredo”. L’amica in questione si chiamava Daniela, da Carpi, dove ha poi preso in gestione un bar. Una sera come tante che il rocker di Zocca ha poi probabilmente un po’ romanzato. “Come fanno tutti i cantautori ha scritto una storia con una parte di verità e una di fantasia, evidentemente s’era fatto il viaggio mentale di portare Daniela a casa, ma non credo a lei lui interessasse, probabilmente gli avrebbe detto di no – ricorda Sottile -. Con Vasco della vicenda non avevamo mai parlato, e quando in seguito ho saputo che la canzone si riferiva a quella serata ho faticato a ricostruire l’episodio e i protagonisti”.

“Ormai sono immortale”

Chi fosse l’Alfredo che fece perdere tempo prezioso al Blasco, invece, è ben noto, cioè Andrea Giacobazzi, scomparso nei giorni scorsi per le complicazioni di un intervento. “Mi ha addolorato molto, mando le condoglianze alla famiglia – dice -. Con lui eravamo compagni di scuola alle elementari, poi lui è andato ad abitare via e col tempo ci si vedeva poco, ma ci siamo risentiti per Modena Park”. Con Vasco, invece, non si incontrano da diverso tempo. “Quando negli anni ’80 ho smesso di lavorare nelle discoteche e ho preso il distributore finché lui è rimasto a vivere a Modena veniva sempre qui a fare benzina, poi s’è trasferito e pian piano ci siamo persi di vista, è normale quando si cresce”.

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