Teatro di Roma, sfuma l’ipotesi Paola Macchi: “Grazie del pensiero ma resto a Spoleto”. Polizia in tenuta anti sommossa al sit-in all’Argentina

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“Negli ultimi giorni è circolato il mio nome come possibile candidata alla direzione generale del Teatro di Roma, nella governance ipotizzata dall’accordo tra il Comune di Roma e il Ministero della Cultura. Sono onorata che si sia pensato a me, ma desidero proseguire il mio lavoro a Spoleto, contribuendo a far crescere ulteriormente il Festival dei Due Mondi che è una delle manifestazioni più importanti del nostro Paese, continuando a collaborare con la Fondazione, i suoi Soci, la Direzione Artistica, i partner e tutti coloro che in questi anni hanno garantito sostegno e supporto nel raggiungimento dei risultati”, ha dichiarato Paola Macchi, attuale direttrice del Festival dei Due Mondi di Spoleto, che augura “al Teatro di Roma un grande ‘in bocca al lupo’ perché torni ad essere un punto di riferimento per il Teatro italiano come è sempre stato”.

Oggi nel frattempo una situazione incredibile davanti al Teatro Argentina, dove c’è stato, è il caso di dirlo, un colpo di teatro.

Agenti della polizia sono schierati in tenuta anti sommossa davanti all’ingresso del teatro. Qui davanti si sono ritrovati ancora una volta 200 persone tra lavoratori e lavoratrici dello spettacolo per un’assemblea pubblica nel giorno in cui il consiglio di amministrazione si riunisce per la prima volta dopo il blitz che ha portato alla nomina di Luca De Fusco.

Chiedono di entrare in una sala libera del teatro per parlare e per questo la polizia si è schierata per impedire che entrino.

“È allucinante che prima ci chiamino per difendere il teatro da un blitz definito squadrista e adesso ci portate la polizia qui davanti”, attacca Christian Raimo.

“Adesso i criminali siamo noi”, ha aggiunto mentre provava a chiamare al cellulare il sindaco Gualtieri, l’assessore Gotor, la responsabile Cultura del Pd Cecilia D’Elia, la segretaria dem Elly Schlein senza però ottenere risposta.
Mentre le forze di polizia continuano ad arrivare, dal teatro è uscito il presidente della fondazione Francesco Siciliano: “Il giorno per riunirsi qui dentro non è oggi, oggi è in corso un Cda che non è un dibattito pubblico”.

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Criticatissimo dai presenti che gli urlano “vergogna, vergogna”, Siciliano ha risposto che non è possibile “assediare un teatro come state facendo voi, bloccando le prove della compagnia che debutta domani e il lavoro quotidiano dei lavoratori”.
La tensione è aumentata quando Raimo ha ribadito che “ci avete chiamato voi 10 giorni fa e oggi vogliamo solo entrare in sala Enriquez, mi sembra una proposta di mediazione più che giusta”.

“Non c’è nessuna mediazione”, ha chiuso Siciliano andandosene. “Ci ritroverai qui” gli ha urlato un’operatrice dello spettacolo. E lo spettacolo continua.

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