Terrorista dell’Isis arrestato a Fiumicino: Ilkhomi Sayrakhmonzoda bloccato mentre prendeva il trenino verso Roma

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Una valigia, duemila euro in contanti e una taglia sulla testa per terrorismo islamico. I poliziotti della Digos lo hanno fermato questa mattina prima che prendesse il trenino che dall’aeroporto di Fiumicino conduce sino a Roma. Ilkhomi Sayrakhmonzoda era appena sceso da un volo proveniente dall’Olanda. Il 32enne, originario del Tagikistan, è uno dei tanti miliziani che si sono arruolati nelle fila dello stato islamico. Nel 2014 era andato in Siria per combattere contro le forze governative del presidente Bashar al-Assad e ancora oggi “risulta essere un membro attivo dell’organizzazione terroristica denominata ISIS”.

L’Isis insiste: “Nostra la strage a Mosca, la Russia non vuole ammetterlo”

A lanciare l’alert era stato proprio il suo paese d’origine, il Tagikistan, da cui provenivano anche 11 dei 12 terroristi dell’Isis – K arrestati dalle autorità russe per la strage alla sala concerti Crocus City Hall di Mosca.

L’arresto in Belgio

Il 32enne nel luglio 2023 era stato arrestato in Belgio durante un’operazione antiterrorismo transazionale, che aveva coinvolto anche Olanda e Germania. Poco dopo, però, venne scarcerato. In Ucraina era finito in carcere per traffico d’armi. Ma Sayrakhmonzoda nel corso degli anni era riuscito a evitare la cattura grazie a numerosi alias, con nazionalità e date di nascita diverse, in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ukraina. La polizia di frontiera per un mese ha monitorato tutti i voli in arrivo dal Belgio e dall’Olanda. Più di cento aerei in arrivo a Fiumicino perché l’informazione era stata chiara. Quell’uomo sarebbe arrivato da uno dei due paesi.

Nella serata di ieri la conferma con la prenotazione con uno dei tanti alias che utilizzava più frequentemente nell’ultimo periodo. Il 32enne è sbarcato da un volo proveniente da Eindhoven intorno alle 11 e 45, ma non è stato fermato subito alla frontiera. I poliziotti hanno preferito seguirlo per vedere se qualcuno fosse venuto a prenderlo all’aeroporto. Sayrakhmonzoda, però, era da solo. Stava andando a Roma, ma prima di salire sul treno Leonardo è stato arrestato.

Il documento sequestrato dalla polizia, insieme al cellulare, sembrerebbe non contraffatto. Agli agenti, il terrorista islamico ha chiesto di poter comunicare in russo o in turco. Gli investigatori della Digos ora stanno cercando di capire cosa fosse venuto a fare a Roma e se potesse contare su una rete di jihadisti su cui fare affidamento. Non è chiaro ancora quale sia il suo vero nome e se fosse già stato in Italia per questo saranno fatti accertamenti, incrociando anche i numerosi alias con cui l’uomo si muoveva liberamente per tutta Europa.

L’operazione, svolta dalla Digos di Roma con il coordinamento della direzione centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino, si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio poste in essere dalla Polizia di Stato, anche in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

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