Test di medicina 2024, le date delle prove, le modalità e la banca dati

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Il decreto ministeriale firmato oggi dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini conferma quanto già anticipato nei giorni scorsi: le due sessioni per le prove di ammissione ai corsi laurea in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria saranno il 28 e il 30 maggio. E fornisce anche le indicazioni sulle modalità d’esame e l’iscrizione alle prove.

La modalità d’esame

Tra le novità confermate dal decreto, anche la modalità d’esame, che prevede lo svolgimento in presenza di un quiz composto da 60 domande in 100 minuti, ognuna con cinque opzioni di risposta. Non più, quindi, i 50 quesiti previsti per gli anni precedenti. Le domande verranno poi estratte da un’apposita banca dati pubblica composta da almeno 7mila quesiti, su cui i candidati potranno esercitarsi a partire da 20 giorni prima dell’inizio di ciascuna sessione.

La prova sarà cartacea e prevede di cimentarsi in diverse tipologie di argomenti: 4 domande saranno dedicate alle competenze di lettura e altre conoscenze generali, 5 alla logica e la risoluzione di problemi, 23 alla Biologia, 15 per Chimica e 13 per Fisica e Matematica.

La procedura di iscrizione

La procedura per iscriversi alle prove e alla fase successiva di inserimento in graduatoria nazionale avverrà esclusivamente in modalità online, ma non sono state ancora date ulteriori informazioni in merito.

Il ministero fa anche sapere di essere al lavoro per una riforma organica, così da superare, già dall’anno accademico 2025/2026, il sistema dei quiz attualmente in vigore. Quello di quest’anno, infatti, viene definito dalla ministra Bernini su X un “test ponte che ci porti verso una riforma strutturale, che produca effetti positivi e duraturi nel tempo”.

Per il futuro “stiamo già lavorando per fare in modo che dall’anno accademico 2025/26 si superi definitivamente il meccanismo dei test, introducendo un sistema basato su esami caratterizzanti. Il nostro obiettivo è aprire l’ingresso a Medicina in maniera sostenibile per continuare a garantire l’eccellente qualità della formazione delle nostre Università”.

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