Ucraina, la Lega vuole cambiare strategia. L’ordine del giorno che chiede “un percorso diplomatico” e marca la distanza con la premier

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Cambiare strategia sull’Ucraina, avviare un “percorso diplomatico” per “una rapida soluzione del conflitto”. La Lega lo chiede ufficialmente al suo governo, alla premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Un ordine del giorno a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, mette nero su bianco una divergenza di opinioni nella maggioranza che finora è stata visibile solo nelle sfumature lessicali di certe dichiarazioni, ma promette di emergere ogni giorno di più. Mentre Meloni, che pure nei mesi scorsi ha sottolineato la stanchezza dell’opinione pubblica rispetto al sostegno a Kiev, tiene una linea di fermezza al fianco di Zelensky, il partito di Salvini invoca un cambio di passo.
L’occasione è il voto, che inizia oggi in Aula al Senato, del decreto del ministro Guido Crosetto per prorogare “l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”. Il via libera alle armi, insomma. Tra gli ordini del giorno – gli atti che chiedono al governo di assumere precisi impegni – spunta il testo della Lega.
L’odg di Molinari chiede all’esecutivo, come anticipato dal Fatto quotidiano, di “farsi carico, nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto”. Nel testo si prende atto che “i ventitré mesi di combattimenti hanno chiarito che nessuna delle due parti ha la capacità di ottenere una vittoria militare decisiva sull’altra, ed è pertanto impossibile pensare ad una soluzione esclusivamente militare”. Quindi “è essenziale sviluppare una visione di come finirà la guerra”.
Il partito di Matteo Salvini ricorda poi come “i numerosi sforzi della comunità internazionale nei confronti del popolo ucraino si sono rivelati fino ad ora essenziali ma non sufficienti per neutralizzare la minaccia russa” e quindi Mosca “ha aggirato le sanzioni occidentali, fortificando le partnership con paesi del sud globale (Corea del Nord, Cina, Iran) che rappresentano una minaccia per gli equilibri geopolitici attuali”. La Lega quindi chiede un cambio di strategia, tenendo conto che “anche l’opinione pubblica italiana non supporta più pienamente gli aiuti militari che il nostro Paese continua a inviare in sostegno all’esercito ucraino e auspica una soluzione pacifica e diplomatica del conflitto”. C’è infine, sottolinea il capogruppo leghista, un fattore Trump: “Non è un’ipotesi remota, nel breve periodo, immaginare una postura isolazionistica degli Stati Uniti in riferimento alle dinamiche europee e specialmente al conflitto in Ucraina”.

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