Usa, Biden chiede al Congresso super budget da 886 miliardi per la difesa: è la cifra più alta dalla guerra in Afghanistan

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New York – Il più grande passo armato in tempo di pace da parte di un presidente degli Stati Uniti Joe Biden si materializza nel pomeriggio di Washington quando la Casa Bianca svela la richiesta al Congresso di un super budget da 886 miliardi di dollari per il Pentagono per l’esercizio fiscale 2024.

È la più alta richiesta di soldi per la difesa fatta dai tempi della guerra in Afghanistan e in Iraq e in cui c’è tutto: dall’aumento della paga per i soldati allo stanziamento record per la ricerca, dalla produzione di missili, razzi anticarro, caccia, armi nucleari. Biden guarda al conflitto in Ucraina, a più di un anno dall’invasione russa, ma anche alla Cina con cui le tensioni continuano a crescere, e l’Iran.

Nella cifra richiesta ci sono gli 842 miliardi destinati al Pentagono a cui aggiungere i 44 miliardi chiesti per il programma di difesa dell’Fbi e di altre agenzie governative. Nel budget ci sono più di 30 miliardi per missili e munizioni, con un aumento del 12 per cento del budget rispetto all’anno scorso. In totale Biden ha chiesto per il 2024 di aumentare la spesa militare di 28 miliardi rispetto agli 858 miliardi dell’anno scorso. “Misureremo il successo – ha detto la vicesegretaria della Difesa Kathleen Hicks – in base a tutte le volte in cui la leadership della Repubblica popolare cinese si sveglierà con l’idea di lanciare un attacco ma poi dirà, ‘oggi non è il giorno giusto'”.

I rapporti tra Usa e Cina sono diventati sempre più duri, dal caso del pallone spia all’uso di tecnologie, dalla ricerca in campo militare al duello satellitare. Nelle pieghe delle cifre c’è qualcosa di più di una semplice, seppure poderosa, somma numerica: la Casa Bianca vuole soldi per chiudere contratti pluriennali per la costruzione di missili e munizioni, seguendo lo schema utilizzato negli anni per aerei e navi. I missili come prodotti da sfornare ogni anno, per molti anni, e che vedranno in prima fila le commesse miliardarie per Raytheon Technologies Corp, Lockheed Martin Corp e Aerojet Rocketdyne Holdings Inc. I contractors hanno già promesso di raddoppiare la produzione dei missili anticarro Javelin e gli Himars, i lanciarazzi multipli leggeri, inviati a Kiev.

La guerra in Ucraina ha mostrato al Pentagono che c’è bisogno di produrre più armi, per non rischiare di restare a corto di munizioni. Più armi avranno gli Stati Uniti, è la convinzione della Casa Bianca, più forte sarà il deterrente anche verso la Cina. È una corsa agli armamenti da Guerra Fredda, ma nella nuova versione nucleare e di ultima generazione. “Vogliamo allargare i confini della produzione industriale”, ha aggiunto il Pentagono. I 145 miliardi previsti per la ricerca puntano alla realizzazione di missilil ipersonici in grado di sfuggire ai sistemi radar. La Russia ne ha utilizzati tre in Ucraina. L’amministrazione ha chiesto altri sette miliardi di dollari di aiuti militari da destinare all’Ucraina, e 23,6 miliardi per il Dipartimento Energia come parte di un piano di modernizzazione dell’arsenale nucleare da utilizzare via mare, via terra e via aerea. E poi i caccia militari: il budget 2023 prevedeva la realizzazione di 61 F-35, cifra che poi il Congresso ha portato a 77. In quello per il 2024 il numero è salito a 83.

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