Vattani, ambasciatore ‘fascio-rock’ con Meloni a Tokyo: “Io esemplare e vittima di ‘name-calling’, sono stato riabilitato”

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TOKYO – Non chiamatelo ambasciatore fascio-rock. Perché si sente vittima di “name-calling”. In fondo sì, cantava “Bandiera nera” ai raduni di CasaPound, tra i saluti romani, “ma è una vicenda di addirittura 13 anni fa. Ora sono stato ufficialmente riabilitato”, dice a Repubblica Mario Vattani, appena promosso dal governo Meloni ad ambasciatore di ruolo (la nomina del Cdm risale a fine gennaio). Vattani è il commissario dell’Italia per l’Expo a Osaka. E in questa veste ieri ha accompagnato la premier al Kantei, il palazzo del governo giapponese, per il bilaterale col primo ministro nipponico Fumio Kishida. Militari schierati, inno d’Italia, tavolone di velluto per il summit. Anche una stretta di mano con Kishida. Poi, la sera, cena all’Okura Tower, l’albergo extra-lusso di Tokyo, dove alloggiava la presidente del Consiglio, con la figlia e il resto della delegazione italiana.

All’indomani della visita, l’ambasciatore si lascia un po’ andare. Sembra piuttosto contrariato per essere ancora descritto così, con quell’appellativo, fascio-rock. Perché, racconta a questo giornale, “sono stato ufficialmente riabilitato, sulla base di uno stato di servizio esemplare”. Però è vero che cantava Bandiera nera, davanti ai saluti romani. “Ma ho scontato una sanzione disciplinare da oltre 10 anni, a seguito di un evento avvenuto addirittura 13 anni fa”, prosegue Vattani. Però non si è mai detto pentito, pubblicamente. La stampa non fa il suo dovere, ricordandolo? “Lei e i suoi colleghi – riprende l’ambasciatore – potete anche continuare a fare name-calling, il grado più infimo della critica, canzonando e denigrando e ripetendo fasciorock, un termine grottesco inventato da L’Unità. Ma io ho il diritto di difendermi. E dopo 13 anni penso di poterlo fare”.

Ecco, minaccia querele. Assicura che leggerà bene gli articoli usciti in questi giorni, se c’è “qualcosa di rilevante ai fini penali”. “Sto studiando delle strade, vista la nuova legge”, cioè quella che prepara FdI con maxi-sanzioni ai giornalisti. “Finora ho avuto qualche successo”. Non chiamatelo fascio-rock.

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