“Vincere e vinceremo”: slogan fascisti al convegno promosso dal Comune, infuria la polemica a Cellino San Marco

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Il busto di Benito Mussolini corredato da uno degli slogan più noti del ventennio fascista: “Vincere e Vinceremo”. Un convegno per discutere su uno dei periodi più controversi della storia italiana diventa oggetto di una polemica. Anzi doppia: politica e social. Ad innescare la scintilla, una locandina della Pro Loco di Cellino San Marco – paese del brindisino, terra di vini e del cantante Albano Carrisi – affissa su tutto il territorio comunale con cui viene pubblicizzato l’incontro con lo storico professore Pietro Caprioli.

E fin qui nulla di particolarmente scandaloso se non fosse che lo stesso manifesto contenga lo slogan fascista stampigliato sopra l’immagine di Mussolini sullo sfondo di una parata militare. Sulla parte alta del manifesto, infine, un’altra didascalia ambigua: “Il Duce di tutte le vittorie”.

L’incontro, patrocinato dal comune brindisino, è fissato per la serata di venerdì 15 marzo presso la sala XXV Aprile di via Berlinguer. Titolo del convegno: “La presa di potere del fascismo e l’ascesa Benito Mussolini”. L’associazione, sulla sua pagina Facebook ha voluto introdurre l’incontro con una breve prefazione forse per neutralizzare il vento delle polemiche che si è sollevato comunque: “Per non tornare indietro – si legge – il ventennio fascista è una pagina oscura della storia del 900 italiano e non solo. Affinché quanto accaduto non possa mai più ripetersi, le generazioni tutte ma soprattutto le giovani, devono conoscerne storia ed accadimenti. I due incontri metteranno in luce fatti e misfatti che condussero al fascismo italiano, pagine drammatiche e tragiche che videro disintegrarsi diritti e libertà degli italiani, sotto la scure di un boia dittatoriale e spietato”.

Uno scivolone per tanti. “Una locandina ambigua e inaccettabile – scrivono in una nota i consiglieri di opposizione di “Cellino Democratica” ed il PD del Comune di Cellino San Marco – riteniamo che sia un insulto a tutte quelle vittime che meriterebbero un diverso approccio a distanza di più di 40 anni. Un manifesto che è un pugno nello stomaco! Un convegno – prosegue la nota – dove sicuramente si parlerà della nefasta ascesa al potere del dittatore, ma che lascia l’amaro in bocca e allarma non poco i cittadini che in quel manifesto ci vedono colpevole superficialità e sdoganamento di un argomento che viola la costituzione e offende i cittadini.

Una locandina che ritrae un “criminale” che ha esercitato una violenza massiva contro gli avversari politici e ha perseguitato e ucciso gli oppositori ed eliminando le libertà fondamentali”. E qualcuno per le vie del paese ha fatto intendere chiaramente che l’organizzazione di un simile convegno non è piaciuta assolutamente strappando la locandina. Il secondo appuntamento è fissato per il 22 marzo: si parlerà della storia italiana più contemporanea, quella che ha determinato l’avvento della Repubblica ed il voto alle donne.

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