Washington, la misteriosa morte del banchiere anti-Putin

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La polizia di Washington sta indagando sulla morte di Dan Rapoport, uomo d’affari lettone-americano che in passato aveva lavorato a Mosca ed era fortemente critico nei confronti di Vladimir Putin. Domenica scorsa l’investment banker è stato trovato morto, di fronte ad un elegante palazzo del centro di Washington, dalla polizia che era stata chiamata da testimoni che avevano visto un uomo gettarsi dalla finestra. L’uomo è stato trovato in possesso di 2.620 dollari in contanti, una patente della Florida e un cellulare danneggiato nella caduta.

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Considerata la sua posizione anti Putin, le sue recenti critiche alla guerra in Ucraina – dove si era trasferito a vivere da alcuni anni – e il sostegno da lui dato al dissidente russo Alexey Navalny sin dal 2010, la morte in queste circostanze misteriose di Rapoport sta destando interesse e sospetto, anche se la polizia locale finora afferma di non avere prove che facciano sospettare che si tratti di un omicidio.

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Ma la moglie Alyona, in un’intervista, afferma di non credere alla tesi del suicidio. “Non c’è stata nessuna nota, nessun suicidio”, ha detto la donna che è ucraina. “Dan ci ha fatto uscire da Kiev e poi era ritornato per aiutare il mio Paese, poi avremmo dovuto rincontrarci negli Usa”, ha aggiunto la moglie, che in un successivo post su Facebook afferma che lei e sua figlia “chiedono di rispettare la nostra privacy mentre affrontiamo questo momento estremamente difficile”.

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Nato 52 anni fa a Riga, quando la Lettonia faceva ancora parte dell’Unione Sovietica, Rapoport aveva lavorato in diverse istituzioni finanziarie russe negli anni novanta e 2000 prima di aprire il famoso locale Soho Rooms a Mosca nel 2007. Aveva poi lasciato la Russia nel giugno del 2012 e vissuto per alcuni anni a Washington e nel 2017 ha venduto per 5,5 milioni di dollari la sua casa ad Ivanka Trump e Jared Kushner quando la coppia si è trasferita nella capitale per andare a lavorare alla Casa Bianca con Donald Trump.

Trasferitosi a Kiev nel 2016, Rapoport dopo l’inizio dell’invasione russa era citato regolarmente dai media ucraini per le sue denunce del Cremlino. Bill Browder, uomo d’affari e forte critico di Putin, ha scritto su Twitter che la morte di Rapoport è “una notizia sconvolgente” e lo definisce “uno dei primi banchieri di Mosca che abbiano pubblicamente sostenuto Navalny”.

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