Zverev, le accuse al tennista dalla ex: “Ha tentato di soffocarmi”

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Alexander Zverev continua a definirle “bullshit”. “Stronzate”. Ma ora dopo Olga Sharipova, che l’aveva denunciato per averla quasi soffocata con un cuscino, ecco che arrivano, pubbliche, le accuse di Brenda Patea: la ex compagna lo accusa di averla “presa per il collo in corridoio”, tanto che per giorni quasi non riusciva a deglutire.

L’Atp aveva indagato sulle prime accuse di Sharipova, scagionando il tennista tedesco dopo 15 mesi di inchiesta “per mancanza di prove”. L’altra vicenda, quella che riguarda Patea, con la quale Zverev ha avuto un figlio dopo un anno di relazione, è ancora in mano ai tribunali tedeschi. Il 2 ottobre scorso il tribunale distrettuale di Tiergarten ha emesso un’ordinanza penale contro il tennista che dovrà pagare una multa di 450.000 Euro per semplici lesioni personali.

Zverev mi prendeva il cellulare, bastava un like sbagliato

Ora però anche la verità di Brenda Patea diventa pubblica. La “Süddeutsche Zeitung” ha i verbali delle accuse. E ha parlato con la giovane. Nell’ufficio del suo avvocato, Patea descrive il suo ex compagno come un uomo geloso. Lui le prendeva ripetutamente il cellulare, racconta, e a volte bastava un solo like sbagliato su Instagram. Per poi aggingere che la rabbia di Zverev si trasformava ripetutamente in violenza fisica.

Patea: a Berlino ha tentato di soffocarmi

L’aggressione principale, secondo quanto raccontato da Patea alla Sz, sarebbe avvenuta una notte di metà maggio 2020 in un appartamento preso con Airbnb a Berlino: Zverev avrebbe spinto Patea contro il muro e avrebbe tentato di soffocarla durante una discussione nel corridoio. In seguito la ragazza ha avuto dolori alla gola e al collo e difficoltà a deglutire.

L’accordo di riservatezza mai firmato

La Sz racconta anche la storia dell’accordo confidenziale mai firmato da Patea. La bozza del contratto, pronto per essere firmato, è composta da nove pagine e regola la sicurezza finanziaria del bambino. Ad esempio, con un pagamento una tantum di 100.000 euro, di un generoso mantenimento e del diritto a vivere in una casa di Zverev. Patea avrebbe anche dovuto raggiungere Zverev sei volte all’anno con il bambino, all’estero, ovunque giocasse a tennis. Se Patea avesse firmato, non le sarebbe stato permesso di parlare dei presunti episodi di violenza. Patea ha detto di aver anche contattato Olga Sharipova, l’altra ex che accusa il tennista. “Ho pensato di non essere sola”, ha detto.

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