Borsa: l’Europa fiacca con la Cina e il petrolio

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Le Borse europee arrivano a metà seduta fiacche, con gli indici dei principali listini in calo frazionale. Milano cede lo 0,2%, in linea con Londra (-0,2%), Francoforte (-0,1%) e Parigi (-0,01%) e altrettanto fanno i future sui principali indici di Wall Street.
    A pesare sull’umore dei listini, reduci da forti rialzi nelle ultime settimane, è stata la frenata dei profitti industriali in Cina mentre il calo del greggio (-1,1%), con il Brent scivolato sotto gli 80 dollari al barile e il Wti sotto i 75 dollari, pesa sul comparto dei petroliferi (-0,6% l’indice Stoxx di settore).
    Gli investitori aspettano anche di ascoltare l’audizione della presidente della Bce Christine Lagarde davanti alla commissione Affari economici del Parlamento Ue.
    A Milano scivola Leonardo (-2,9%) e faticano Stellantis (-1%), Unicredit (-0,9%), Saipem (-0,8%), Prysmian (-0,7%), Interpump (-0,6%) e Poste (-0,6%). Incerta Mps (-0,3%), che dovrà aspettare l’11 dicembre per conoscere la sentenza d’appello di Milano sui derivati, causa l’indisposizione di uno dei giudici del collegio. Corrono invece Amplifon (+2,3%), Tim (+1,9%) e le utility A2A (+1,7%), Erg (+1,6%) ed Hera (+1,5%) davanti a Inwit (+1%) e Pirelli (+1%).
    Sul fronte energetico si accentuano le vendite sul gas (-5,2% a 44,23 euro al megawattora) mentre l’oro avanza dello 0,9% a 2.012 ritoccando i massimi da maggio, in scia alla debolezza del dollaro, in calo dello 0,1% a 1,095 sul dollaro.
   

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