Giovani Confindustria, taglio cuneo non sia solo un’elemosina

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(ANSA) – BRINDISI, 30 APR – E’ necessario “aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, soprattutto per i redditi medio-bassi, donne, giovani, Sud. Le categorie più colpite dalla crisi” ma “non va fatto con bonus e una tantum: elemosina di Stato”. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, boccia così l’ipotesi di un intervento in arrivo da 1-1,5 miliardi di taglio del cuneo contributo. “Non possiamo accettare stanziamenti ampiamenti insufficienti che non producono alcun effetto”, avverte. Per sostenere oggi le imprese, più in generale, “c’è bisogno di tempi molto celeri e forte determinazione del governo, che non vediamo”.
    “A noi piace affrontare questi temi con il massimo rispetto per il Governo, ma con determinazione”, dice ancora il leader dei Giovani Imprenditori rispondendo ad una domanda sull’invito al confronto che arriva dal Ministro del Lavoro sul tema della necessità di aumentare i salari e sulla strada del taglio del cuneo contributivo. Dopo l’acceso confronto tra industriali e ministro degli ultimi giorni anche la ‘base’ degli industriali under40 difende la proposta di via dell’Astronomia, quella di un taglio strutturale del cuneo da 16 miliardi. “Abbiamo fatto una proposta che può piacere o non piacere, convincere a non convincere, però chiediamo che si parta da lì, che ci dicano cosa non va in questa proposta perché noi abbiamo la consapevolezza che sia l’unica ricetta da applicare in questo momento” dice Di Stefano rispondendo a margine dell’iniziativa ‘Voci. Visioni Orizzonti Culture Idee’, organizzata dagli industriali under 40 in Puglia. (ANSA).
   

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