Alla kermesse leghista di Roma il forfait di tedeschi e francesi

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ROMA — Non ci saranno i vertici di Rassemblement national, non si ha notizia dei tedeschi di Alternative für Deutschland. Il raduno di Identità e democrazia a Roma, previsto per sabato, si avvicina nel segno di rilevanti defezioni internazionali e di perplessità da parte dei big del Carroccio. Matteo Salvini è a un bivio e oggi si confronterà con i suoi fedelissimi sulla linea politica e sulle candidature in vista delle Europee. Sono, entrambi, argomenti spinosi. Lo schiacciamento a destra non convince: sono tanti i parlamentari che, in queste ore, adducono altri impegni per eludere la chiamata del leader. Che è dovuto ricorrere alla precettazione per evitare il rischio delle sedie vuote: nel messaggio inviato in chat dal segretario, c’è un esplicito richiamo alla partecipazione per i deputati e i senatori eletti nel Centro Italia. Ma anche tutti gli altri vengono esortati alla presenza. Erano stati chiamati anche i governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, che hanno declinato l’invito.

In questo clima, l’ufficio stampa della Lega prova a smorzare qualsiasi tensione. In una nota, si rimarca che sono già occupati tutti i 1500 posti disponibili allo studio 7 dei Roma Studios in via Tiburtina, nella Capitale. Poi, nel fare cenno agli ospiti, si parla di delegazioni da Portogallo, Austria, Fiandre, Francia. Non dalla Germania, dal Paese in cui nei sondaggi si registra una crescita degli ultranazionalisti di Afd, che risultano essere oggi la seconda forza politica. A Firenze, a dicembre, si era presentato il presidente Tino Chrupalla, il presidente del partito, noto per le posizioni di “rispetto” di Putin e pronto, qualche settimana fa, a bollare come “insopportabile” il modo in cui il capo del Cremlino è stato accusato della morte di Navalny.

Metropolis/523 – Putin e a capo. Perché Salvini è un problema sempre più grave per Meloni? Con Baruffi, Bonini, Canfora, Castelletti, Cattaneo, Cuzzocrea, Di Feo e Mastella (integrale)

Per quanto riguarda i leader europei che parleranno sabato, la Lega annuncia i nomi del portoghese André Ventura, del belga Gerolf Annemans e dell’austriaco Harald Vilimsky. È la conferma che, al di là dell’incognita di Afd, non ci saranno le due figure di spicco del Rassemblement national: né Marine Le Pen né il capolista alle elezioni europee di giugno, Jordan Bardella, in pole nei sondaggi. È vero che Marine Le Pen ieri ha incontrato a Parigi l’eurodeputato della Lega Marco Zanni ma è vero pure che la storica esponente della destra francese, dopo essere stata al fianco di Salvini a Pontida, a metà settembre, non ha partecipato al raduno di Firenze, che si è svolto a dicembre e marcherà visita anche stavolta.

Ce n’è abbastanza perché i rivali interni di Salvini infieriscano pubblicamente: «L’isolamento di Salvini anche a livello internazionale è evidente», dice Toni Da Re, lo storico esponente della Lega espulso la scorsa settimana dal movimento, che è uno degli eurodeputati del Carroccio. «Forse ha messo su un incontro senza una programmazione a medio termine, in maniera frettolosa – afferma Da Re – e questi sono i risultati. Oppure vuol dire che il gruppo dell’estrema destra non lo riconosce più come leader».

Salvini non deflette: e dice che con l’estrema destra costruirà «il cambiamento in Europa e negli Usa», con un riferimento pure al tifo per Donald Trump. Ma che sia tempo di chiarimenti, comunque inevitabili dopo il voto, lo dice adesso anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana: «Se si facesse un congresso molte tensioni si eliminerebbero».

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