Bambino lasciato all’ospedale di Aprilia, la donna forse arrivata in treno. Al vaglio le telecamere della stazione

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I sessanta secondi delle telecamere del pronto soccorso. Ma anche i video di tutta l’area a ridosso dell’ospedale di Aprilia, a partire dalla stazione ferroviaria, che dista poco meno di un chilometro. L’obiettivo dei carabinieri per ora è solo uno: ricostruire il percorso della giovane donna che ha abbandonato il piccolo Lucas per cercare di identificarla, incrociando i dati con quelli delle celle telefoniche. Per ora le uniche sequenze a disposizione degli investigatori sono quelle che ritraggono il momento dell’abbandono.

Sara Fanella, l’infermiera che ha soccorso Lucas ad Aprilia: “Ero con un ferito in ambulanza e ho visto il passeggino. Che rabbia, ma poi ho pensato alla madre”

La donna venerdì sera è entrata intorno alle 19 nel pronto soccorso di via Ottaviano. Ha detto ai presenti che sarebbe andata in bagno, poi ha fatto perdere le sue tracce. Pochi i dettagli utili. La giovane indossava la mascherina e la sciarpa e una felpa con il cappuccio. Non è chiaro se sia arrivata in ospedale da sola o con un complice che l’ha accompagnata in auto. Tra le ipotesi c’è quella che possa essere arrivata in treno. La distanza dell’ospedale con la stazione è meno di un chilometro per questo oltre alle telecamere dell’ospedale in queste ore i carabinieri stanno setacciando anche quelle delle strade limitrofe. La donna sarà denunciata per abbandono di minore, un reato punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Un’indagine di secondo livello verrà invece fatta attraverso i database delle nascite degli ospedali laziali. L’età di Lucas, le cui condizioni di salute sono buone, potrebbe aggirarsi tra i sette e gli otto mesi. Per questo verranno prese in esame le nascite in un arco temporale preciso. I carabinieri però sperano che indicazioni possano arrivare anche dai servizi sociali e dalle Asl del territorio. Al momento nessuno, dopo la diffusione della notizia, si è rivolto alle forze dell’ordine con informazioni certe sul nome della giovane mamma. Per questo gli investigatori continuano ad ascoltare le persone presenti venerdì sera nell’ospedale, che potrebbero aver notato qualche dettaglio di quella donna. Il bambino ora si trova all’interno in una casa famiglia. Intanto sui social network di Aprilia in tanti puntano il dito contro le istituzioni: “I servizi sociali – afferma una residente – vengono pagati per aiutare queste persone in difficoltà, forse bisogna riformare questi uffici”.

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