Benigni legge ‘Il quinto dell’Inferno’, in replica lo show su Dante

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Roberto Benigni celebra Dante nel giorno dedicato al Sommo poeta, data che gli studiosi riconoscono come inizio nel suo viaggio nell’aldilà e a 700 anni dalla morte avvenuta nel 1321. L’attore porta i versi della Divina Commedia al Quirinale leggendo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini, il XXV canto del Paradiso (in diretta su Rai 1 alle 19.10). Poi su Rai 3 si cambia registro con Il V dell’Inferno, replica dello show che fu trasmesso in diretta su Rai 1 il 29 novembre 2007, la lettura incentrata sulla passione tra Paolo e Francesca, quello dell’amor ch’a nullo amato amar perdona, che fu allora un successo televisivo da oltre 10 milioni di telespettatori.

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Quella del 2007 era stata una serata memorabile per Rai 1: Benigni era tornato in diretta per proporre Dante in tv cinque anni dopo L’ultimo del Paradiso. Prima del canto dell’Inferno, l’attore si era scatenato commentando l’attualità, gli scandali e i politici di turno, passando da Berlusconi ai Savoia. Poi era entrato nel clima della lectura con una rassegna del genio e della bellezza del Paese del Rinascimento, della pittura, della musica e dei filosofi, di Dante che “si è occupato di questo strano sogno che è la vita”, della Commedia, ed entrare infine nel secondo cerchio, incontrare Minosse, Semiramide e Didone, assistere al dolore di Paolo e Francesca e soffrire con loro, e poi cadere come corpo morto cade. Con il canto dell’Inferno, trasmesso senza interruzioni pubblicitarie, Benigni fu seguito da 10 milioni 76 mila telespettatori, con il 35,68 per cento di share, senza però riuscire a battere il suo precedente record dantesco con la lettura dell’ultimo canto del Paradiso andato in onda il 23 dicembre 2002 quando toccò il record di 12 milioni 687 mila spettatori con il 45,48 per cento di share.

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Ad accompagnare la lettura del quinto canto di Roberto Benigni, un’introduzione di Corrado Augias sulla visione dell’amore in Dante e a seguire L’Italia di Dante, una discussione in studio tra Corrado Augias e Aldo Cazzullo, intervistati da Giorgio Zanchini, per raccontare non solo il Quinto dell’Inferno, ma la vera, grande rivoluzione di Dante: aver intuito che elevare il volgare a lingua letteraria voleva dire mettere in gioco uno strumento in grado di unificare un Paese.

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