Caso Gucci, a processo l’ex compagna di cella di Patrizia Reggiani diventata sua amica e altri due: sono accusati di aver depredato l’eredità della madre

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E’ stata mandata a processo con altre tre persone Loredana Canò, la compagna di cella poi diventata amica e assistente di Lady Gucci, imputata a Milano per la vicenda della gestione del patrimonio di svariati milioni di euro lasciatole in eredità dalla madre Silvana Barbieri.

Le accuse a vario titolo sono circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l’esercizio della funzione. Le accuse si basano sulla presunta distrazione dei beni dell’eredità di Patrizia Reggiani approfittando dello suo stato di fragilità psichica. Oltre alla distrazione del patrimonio, si ipotizzava anche la sottoscrizione di un’assicurazione vita da 6,6 milioni e un pagamento per far rilasciare un’intervista a Patrizia Reggiani a una tv.

L’avvocato Maurizio Giani, legale della signora Barbieri, morta ultranovantenne nel 2019 e che da lei era stato nominato esecutore testamentario, è stato invece assolto con formula piena al termine del processo in abbreviato.

Lo ha deciso il gup Alberto Carboni che ha pure prosciolto Marco Riva, attuale presidente del Coni Lombardo, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Oltre a Canò, sono stati rinviati a processo Marco Chiesa, ai tempi consulente finanziario della madre della vedova di Maurizio Gucci, e Mario Wiel Marin e Marco Moroni. Per loro il dibattimento si aprirà il prossimo 6 giugno davanti alla settima sezione penale del Tribunale. Due indagati hanno patteggiato.

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