Dal catasto ai dati per combattere l’evasione fiscale: via libera della Camera alla delega per riformare il Fisco

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Con il voto finale alla Camera, la delega al governo per la riforma del Fisco imbocca il rettilineo finale del Senato. Arriva dopo mesi e mesi di polemiche e richieste di modifica, e dovrà ancora passare dal placet del Senato per esser approvata prima della pausa estiva. In caso contrario, in molti temono che l’arrivo della piena stagione elettorale ne possa frenare il percorso attuativo, che di per sé ha un orizzone di altri 18 mesi. La forma definitiva della delega è stata presa con l’accordo politico e poi l’approvazione di metà mese in Commissione finanze, sempre alla Camera. Il disegno di legge approvato dal Cdm risale addirittura all’inizio di ottobre. Ora l’Aula della Camera ha approvato il ddl con 322 voti favorevoli, 43 contrari, e 5 astenuti. Tra questi figurano i deputati del gruppo LeU, che ha così confermato quanto preannunciato in commissione Finanze, dove erano emerse diversità di posizione con il resto della maggioranza rispetto, tra l’altro, alla flat tax e alla tassazione duale (che è ‘uscita’ dalla delega).

Quattro i cardini della riforma, come sintetizzati dal servizio studi della Camera: lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi; la progressività del sistema; il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. I principali aspetti della riforma riguardano la struttura dell’Irpef; la revisione della tassazione d’impresa; il graduale superamento dell’Irap; la sostituzione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef con delle rispettive sovraimposte; la riforma del sistema della riscossione e potenziando le relative attività con adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati; l’aggiornamento dei dati catastali; la codificazione delle norme tributarie, avviando un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno di Codici.

Irpef, Iva e Flat Tax

Saltato il riferimento alla progressiva e tendenziale evoluzione del sistema verso un modello duale, si indica di proseguire sulla strata intrapresa con la prima revisione delle aliquote con i 7 miliardi di dote messi dalla legge di Bilancio per il 2022. La revisione dell’Irpef deve avvenire nel rispetto del principio di progressività e deve prevedere la riduzione graduale delle aliquote medie effettive ma, in sede referente, si è specificato che ciò deve avvenire a partire da quelle relative ai redditi medio-bassi. Nell’ambito del riordino delle deduzioni e delle detrazioni fiscali, la Commissione ha precisato che bisogna avere particolare riguardo alla tutela del bene casa. Anche in questo caso si è specificato che le risorse derivanti dall’eventuale eliminazione o rimodulazione di deduzioni e detrazioni siano destinate ai contribuenti Irpef, con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi. La delega mette sul tavolo anche la razionalizzazione dell’Iva e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi (accise), puntando a semplificarne gestione e applicazione, nonché di contrastare l’erosione e l’evasione fiscali ed aumentare l’efficienza del sistema impositivo. Tra gli accordi politici trovati, c’è anche lo scivolo di due anni per chi esce dalla Flat tax per accompagnare il contribuente forfettario che voglia crescere rispetto alla soglia dei 65 mila euro verso il trattamento fiscale ordinario (mentre dovrà essere confermato il meccanismo delle imposte cedolari sugli affitti).

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Il cashback fiscale

Una volta sperimentato, ma poi interrotto, il cashback per incentivare i pagamenti elettronici, il M5s si è speso perché il tema rientrasse nella delega fiscale. In pratica, si chiede l’introduzione graduale di meccanismi di rimborso diretto tramite piattaforme telematiche delle detrazioni al 19 per cento – con priorità a quelle di natura socio-sanitaria – in relazione ad acquisti tracciabili di specifici beni e servizi. Lo sconto fiscale, in pratica, arriverà direttamente sul conto corrente dei contribuenti purché questi abbiano pagato non in contanti. Servirà tempo per mettere a punto il servizio, e anche per fare un riordino delle detrazioni, ma LeU ha insistito perché si parta con i rimborsi della Sanità.

Il catasto

E’ stato a lungo l’impedimento politico alla approvazione della delega. Al primo gennaio 2026 dovrà essere disponibile una nuova mappatura di tutti gli immobili e i terreni d’Italia. Per realizzarla, il governo darà a Comuni e Agenzia delle entrate nuovi strumenti per facilitare la rilevazione. Si punta a una maxi operazione trasparenza per far emergere tutti gli immobili fantasma, abusivi o accatastati male. I proprietari di queste case dovranno iniziare a pagare le tasse e ne deriverà per lo Stato un maggior gettito che andrà a ridurre l’Imu. Per tutti gli altri cittadini la delega precisa che le tasse non cambieranno. Ma nella nuova mappatura alla rendita catastale (la sola valida ai fini fiscali), si affiancherà una rendita “ulteriore”. La rendita “ulteriore”, che in una futura ipotetica riforma potrebbe essere usata come base imponibile, sarà calcolata “secondo i criteri del dpR 138/1998”, che già oggi consente ai Comuni di definire gli estimi sulla base di vari criteri tra cui il “valore di mercato”. Un parametro che il centrodestra ha chiesto di cancellare dal testo della delega, che torna dunque come riferimento diretto. Per il Centrodestra, il parafulmine è la clasola che limita il raggio della riforma del Catasto a una operazione di trasparenza.

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Irap e sovraimposte locali

Il superamento dell’Imposta regionale sulle attività produttive è uno degli aspetti della delega, purché non si tocchi il finanziamento del fabbisogno sanitario. Durante le modifiche si è data una via prioritaria per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti ed è stato specificato che occorre altresì garantire gettiti in misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero per quelle che sono sottoposte a piani di rientro che comportano l’applicazione di aliquote dell’Irap maggior di quelle minime. Non devono esserci aggravi di imposizione su redditi e pensioni. Le imposizioni Irpef addizionali a livello comunale e locale diventeranno invece “sovraimposte”: non più calcolate sulla base imponibile lorda (che quindi non tiene conto di detrazioni e deduzioni, generando potenziali squilibri) ma in aggiunta all’imposta netta.

I controlli anti evasione

Modificando l’articolo 1 della delega si è puntato sul miglior utilizzo di banche dati e intelligenza artificiale per raggiungere gli obiettivi di riduzione del tax gap, fissati anche dal Pnrr. Oltre all’obiettivo di tagliare i microtributi, infatti, si sono aggiunti altri obiettivi. Come il pieno utilizzo dei dati che provengono dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, oppure la piena realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati, ferma restando la salvaguardia dei dati personali. Si chiede un utilizzo efficiente, anche sotto il profilo tecnologico, da parte dell’amministrazione finanziaria dei dati ottenuti attraverso lo scambio di informazioni e di ridurre l’evasione e l’elusione fiscali, potenziando l’analisi del rischio, il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, sempre ferma restando la tutela della privacy. Aspetti già integrati nella circolare delle Entrate che detta il passo per il 2022.

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