Danilo fuori 20 giorni: senza di lui Allegri vince solo il 40% delle partite

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TORINO – Almeno venti giorni lontano dai campi da gioco. La partita tra Brasile e Venezuela è costata carissima alla Juventus e a Danilo, che dopo gli esami ha avuto la conferma di quanto si intuiva pochi minuti dopo la sua uscita dal campo al 44′ del primo tempo. Dopo aver raggiunto la Continassa nelle scorse ore, il capitano della Juventus è stato sottoposto al J|Medical agli esami strumentali che “hanno evidenziato una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra”. Domenica sera a San Siro non sarà lui il capitano né il punto di riferimento della difesa bianconera.

Juventus, Danilo si fa male in Brasile: Allegri trema in vista del Milan

Obiettivo derby d’Italia

La notizia era nell’aria, ma fino a che non la si apprende la speranza resta. L’Inter è l’obiettivo, visto che il derby d’Italia si giocherà a fine novembre, mentre la sfida con il Milan è il più grande rammarico a breve termine. L’esito degli esami di Danilo ha evidenziato una lesione di basso grado al bicipite femorale, la stessa tipologia di infortunio che nel 2019, quando c’era Sarri in panchina, lo costrinse a saltare cinque partite tra Juventus e Brasile. Rimase fuori 20 giorni, la stessa previsione che oggi emerge dagli esami. Nella migliore delle ipotesi, anche se è sempre conveniente procedere con i piedi di piombo, potrebbe tornare in gruppo a ridosso della sfida del 5 novembre con la Fiorentina, anche se è più probabile che sia il Cagliari l’avversaria nel giorno del suo rientro, sfida in programma la settimana successiva. Il turno seguente sarà il derby d’Italia: è in quella sfida che Danilo dovrà essere al massimo della forma.

Un elemento fondamentale per la Juventus

Nel frattempo salterà il Milan, come anticipato, ma anche la sfida con il Verona del 28 ottobre e molto probabilmente quella con la Fiorentina. Tre partite complicate di cui due trasferte, a Milano e Firenze, contro avversarie in corsa per la Champions League e con un occhio alla corsa scudetto. Nei suoi quattro anni completati in bianconero, si è capita l’importanza del brasiliano per l’equilibrio di squadra, per la sua leadership e la sua capacità di fare la giocata decisiva, anche in attacco, nei momenti di difficoltà. Il bilancio è tutto dalla sua parte: senza il capitano in campo, o per squalifica o per infortunio, la Juventus ha collezionato 12 vittorie, 6 pareggi e 11 sconfitte. Anche nelle vittorie, come quella con il Porto in Champions League quando una squalifica lo costrinse a guardare i compagni, il risultato non è stato quello sperato. Un’incidenza emersa anche nella scorsa stagione, quella in cui il brasiliano ha saltato soltanto due partite: contro il PSG per squalifica, con il risultato di 1-2 per i parigini all’Allianz Stadium, e contro l’Empoli anch’essa per motivi disciplinari, con il finale di 4-1 per i toscani.

Le contromisure di Allegri

Che il rapporto tra il centrale e l’allenatore livornese sia speciale, lo dimostra la crescente fiducia riposta in lui fino a farlo diventare un elemento essenziale della squadra e dello spogliatoio. Danilo è sempre titolare perché con lui l’equilibrio è garantito: era così anche con Sarri, che lo fece esordire contro il Napoli a partita in corso per infortunio di De Sciglio, ricevendo in cambio un gol dopo 17″ dal suo ingresso, e anche con Pirlo, che lo fece avanzare anche sulla linea di centrocampo sfruttando la sua duttilità. Domenica sera a San Siro, Allegri proverà a tamponare la sua assenza e quella di Alex Sandro con l’inserimento di Rugani al fianco di Gatti e Bremer. Più complicato pensare a un passaggio alla difesa a quattro, visto che ogni qualvolta l’allenatore bianconero ha provato il nuovo assetto, era proprio Danilo a garantire l’equilibrio. Venti giorni stringendo i denti prima del suo ritorno: l’assenza più pesante possibile per la Juventus, anche se solo per tre settimane.

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