Delitto di Pesaro, è caccia in tutta Italia al killer del 27enne ucciso a coltellate

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L’assassino che domenica sera, 20 febbraio, ha massacrato con 13 coltellate Pierpaolo Panzieri mentre era a cena a casa sua a Pesaro, è fuggito portandosi dietro l’arma del delitto e il telefonino della vittima nel quale, probabilmente, c’era traccia dei loro rapporti, telefonate e messaggi che lo avevano portato nel bilocale di via Gavelli dove Pierpaolo era andato ad abitare da soli 15 giorni.

Ma di tracce utili ad identificare l’assassino, probabilmente un uomo di 30 anni irreperibile dalla stessa serata, in quella casa ce ne sono a decine, a cominciare dal Dna che la polizia scientifica sta isolando sui due bicchieri di birra e sui due piatti di pasta al pomodoro rimasti mezzi pieni in tavola. Segno dunque che l’aggressione, da parte di un amico da cui Pierpaolo non sembrava aver nulla da tenere, è avvenuta improvvisa nel bel mezzo della cena. Sicuramente dopo le 21, ora in cui Pierpaolo ha parlato al telefono con la madre, e prima delle 23, ora in cui la padrona di casa avrebbe dovuto consegnargli i contenitori della spazzatura.

Già da ieri è in corso una gigantesca caccia all’uomo in tutta Italia. Le telecamere della città avrebbero fornito indicazioni utili che lasciano pensare che l’uomo si sia allontanato da Pesaro in auto. Poi potrebbe aver proseguito la sua fuga in treno.

Assolutamente avvolto nel mistero il possibile movente dell’omicidio. Pierpaolo Panzieri, 27 anni, lavorava con il padre e jl fratello in una azienda edile di famiglia, non aveva alcun precedente, né legami con ambienti criminali. Una grande passione per la musica e gli strumenti che suonava al vicino conservatorio, era conosciuto tra gli amici come un ragazzo assolutamente pacifico e incapace di finire nei guai.

L’uomo che aveva invitato a cena non faceva però parte della sua stretta cerchia di conoscenze e sembra che avesse qualche precedente di polizia e anche qualche disturbo legato alla ludopati. Qual era il legame tra loro? È il quesito che gli investigatori della squadra mobile stanno cercando di sciogliere nell’attesa che la caccia all’uomo si concluda in tempi rapidi con la cattura dell’uomo che in questo momento è l’unico sospettato del giallo che ha sconvolto Pesaro.

E infatti due signore che abitano nel centro storico della cittadina dicono: “Siamo sotto choc, a Pesaro capitano raramente questi episodi. Di certo, non ci aspettavamo che in una città sicura e tranquilla come la nostra, un ragazzo così giovane potesse essere ammazzato, per di più – da quello che leggiamo oggi sui giornali – per mano di un amico”..

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