È il giorno della sentenza. Il Tar Trento decide la sorte dell’orsa Jj4 e dell’orso Mj5. Sondaggio: metà dei trentini è contrario all’abbattimento

Pubblicità
Pubblicità

L’attesa ormai è finita: oggi si conoscerà il futuro degli orsi Jj4 e Mj5. A mettere ‘fine’ al braccio di ferro tra la politica trentina e gli animalisti – eventuale ricorso al Consiglio di Stato permettendo – sarà la sezione unica del Tribunale amministrativo regionale di Trento che entrerà nel merito dei destino dei due plantigradi considerati ‘esemplari problematici’ dalla Provincia Autonoma di Trento. L’inizio dell’udienza è fissato per le 9. Il Tar aveva sospeso i decreti di abbattimento firmati dal governatore trentino Maurizio Fugatti sia nei confronti dell’orsa Jj4, ritenuta responsabile dell’aggressione mortale al runner Andrea Papi nel pomeriggio del 5 aprile nei boschi di Caldes, sia di ‘Mj5′, che ai primi di marzo aveva ferito un escursionista in Val di Rabbi. Oggi i giudici del Tar devono valutare i documenti arrivati nelle ultime settimane, sia quelli che spingono per l’uccisione degli orsi problematici, quindi la Provincia di Trento, sia quelli prodotti dagli animalisti a difesa dei plantigradi con tanto di studi ed analisi da parte di esperti. Il Tar dovra’ tenere in considerazione anche i pareri di Ispra e ministero dell’Ambiente.

Orsa Jj4, le tappe della vicenda: dalla morte del runner Andrea Papi alla sentenza del Tar di Trento

I giudici sono chiamati a decidere se dare attuazione alle ordinanze che prevedono l’abbattimento dei due orsi e, quindi, dare ragione al firmatario dei decreti, Fugatti, oppure se far trasferire i due plantigradi nei due santuari all’estero, Romania e Giordania, che hanno assicurato l’ospitalità fino alla morte naturale dell’animale. Due strutture in Germania avevano dato disponibilità temporanea.

Jj4, Mj5, M49 e Daniza: ecco come nascono i nomi degli orsi in Trentino

Il sondaggio: metà dei trentini è contrario all’abbattimento
Ieri la Lav, Lega Anti Vivisezione, ha presentato i risultati di un’indagine demoscopica condotta da Doxa, dalla quale è emerso che il 57% degli abitanti di Trento (intervistato il 22% della popolazione) e il 47% che vivono nelle vallate (78% della popolazione interpellata), si sono espressi contro l’uccisione degli orsi. Inoltre, il 53% dei trentini ha ritenuto che negli anni la Provincia, dopo aver reintrodotto i plantigradi sul territorio, si è impegnata “poco o per nulla” per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie a prevenire gli incontri e come comportarsi con gli orsi. Stando all’associazione animalista, sull’aggressione mortale a Papi, risulta che “alla luce degli elementi raccolti, l’animale di fatto non abbia mai avuto comportamenti anomali o da orso pericoloso, ma si sia semplicemente comportata come una mamma con cuccioli si comporta in caso di incontro ravvicinato a protezione degli stessi”. Il presidente della Lav nazionale, Gianluca Felicetti, nell’escludere che quella degli animalista sia una “battaglia ideologica”, ha detto che “c’è bisogno di serietà da parte di chi amministra, da coloro che hanno firmato impegni e non li hanno mantenuti, da chi ha usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo”. 
 

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *