L’ultimo atto nel travagliato rapporto tra Azione di Carlo Calenda e la lista “Per gli Stati Uniti d’Europa” di Emma Bonino e Matteo Renzi è l’elenco in cinque punti delle condizioni calendiane. Alcune già sentite, altre una novità.
Azione vorrebbe, ad esempio, due indispensabili runner in lista: Carlo Cottarelli e Emma Bonino. Bonino ha detto sì, se la salute glielo consente. Cottarelli ha spiegato che ci sarebbe anche stato ma non in questo panorama. Su Radio 1, l’economista ha infatti precisato: “Sarei stato disponibile a candidarmi per le europee se ci fosse stata una alleanza dei partiti a cui mi sento più vicino. Io sono un liberaldemocratico, se Azione e +Europa si fossero messi insieme probabilmente mi sarei candidato”. Però nel gioco a chi attacca di più tra Azione e Italia viva, Cottarelli si tira fuori.
Quindi gli altri paragrafi delle richieste calendiane.
Punto primo
Nessuna presenza di Cuffaro, Cesaro e Mastella in rada. “Non possiamo accettare di allearci con chi si porta dietro Cuffaro, Cesaro e Mastella o candidare chi viene pagato da dittature straniere in spregio al codice di condotta del Parlamento europeo”.
Secondo punto
Il Psi di Enzo Maraio meglio di no. “Non ha senso includere nella lista chi poi andrà in gruppi diversi da Renew (Psi e Nuova Ds)”. Reazione indignata dei socialisti che non si sarebbero aspettati di costituire anche loro un intoppo.
Terzo punto
No a Giampiero Librandi, ex parlamentare renziano, imprenditore, esponente di Italia c’è. Accusa calendiana: è contrario all’invio di armi in Ucraina.
Quarto punto
Al quarto posto le candidature appunto come front runner di Bonino e Cottarelli.
Quinto punto
Infine, ultimo ma non meno importante, “l’inclusione nella lista dei due candidati del Pde attualmente nel Parlamento europeo, ovvero Sandro Gozi e Nicola Danti.
Si fa riferimento al tentativo fatto da Guy Verhofstadt di tenere insieme i pezzi liberaldemocratici. Tutto però fuori tempo massimo. Riccardo Magi segretario di +Europa, ha già risposto con una dura nota: “Alla nostra disponibilità politica piena e sincera Azione risponde arrivando a porre tra le condizioni l’esclusione di uno dei soggetti il Psi, che ha partecipato da subito e con convinzione al tavolo per la Lista di +Europa e Italia viva con i liberaldemocratici di Andrea Marcucci, Radicali italiani. Ci pare evidente che Calenda con questa linea dei veti variabili di giorno in giorno scelga pretestuosamente di non sedersi al tavolo. Il solo effetto sarà di dividere tutti quegli elettori che ci chiedono una risposta unitaria nel nome del federalismo europeo”.
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