Genova, la peste suina arriva in città: le carcasse dei cinghiali nel torrente Bisagno che attraversa il capoluogo, sono positive al test della Psa

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La peste suina è arrivata in città. Nel centro di Genova, nel greto del torrente Bisagno, tra dicembre e gannaio sono state analizzate le carcasse di 26 cinghiali, tutti eccetto uno, ha confermato in consiglio regionale l’assessore regionale alla Sanità, Angelo Grtarola, “sono risultati positivi al virus della Psa”. Più volte, dal 1970 ad oggi, il torrente Bisagno è balzato sulle cronache nazionali perché, scorrendo nel cuore della città, le sue esondazioni hanno provocato morti e distruzione, adesso, paradossalmente, il suo letto secco è diventato habitat preferito da diverse colonie di ungulati e incubatore del virus della peste suina.

“Gli esami effettuati da Asl 3 tra la fine di settembre 2023 e gennaio 2024 sulle carcasse di cinghiale rinvenute nel greto del torrente Bisagno hanno rilevato in 25 casi su 26 la presenza del virus della Psa e tutto è stato comunicato con le corrette procedure – ha spiegato Gratarola, rispondendo all’interrogazione del consigliere regionale M5s, Paolo Ugolini – come comunicato dall’unico ente preposto a fare i controlli, e cioè la Asl, le analisi condotte hanno evidenziato la presenza del Dna del virus della peste suina africana”.

Ormai i cinghiali attraversano abitualmente le strade di Genova, i bollettini notturni della polizia municipale diramano avvisi di attenzione ad automobilisti e motociclisti, nelle zone centrali e le famiglie di ungulati vivono da tempo nel greto del torrente Bisagno, scorrazzando sotto le finestre dei quartieri popolosi che vi si affacciano. Da tempo però proprio gli abitanti hanno cominciato a segnalare animali privi di vita, in numero sempre maggiore, tanto che l’Azienda sanitaria locale ha fatto scattare le procedure di controllo per stabilirne il decesso ancorché, come è noto, non esiste evidenza della trasmissione da animale a uomo dell’infezione.

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L’assessore Gratarola ha evidenziato che il focolaio è stato prontamente segnalato alle autorità nazionali: “E’ stata effettuata la notifica del focolaio da parte della Asl 3 sul sistema ‘Siman’, ovvero il Sistema Informativo Malattie Animali

Nazionale come previsto dall’attuale normativa”.

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E proprio nelle ultime ore sono stati resi noti i dati del monitoraggio sulla peste suina delI’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, sui casi di peste suina africana. Sono 1.278, 26 in più rispetto all’aggiornamento precedente, 23 sono i casi segnalati in Liguria dove il totale cresce a 692, mentre in Piemonte i casi in più sono solo tre, con il totale che sale a 586. E tutti i ventitré nuovi casi liguri sono stati rilevati in provincia di Genova: otto nel Comune di Genova, portando il totale dei capi infetti registrati a 88 (la media dei casi positivi nei Comuni dell’entroterra si ferma a circa venti). Rimane stabile a 132, il numero di Comuni in cui è stata osservata almeno una positività alla Peste Suina Africana.Lo rende noto l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

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