Hollywood, c’è l’accordo tra produttori e registi. Ma gli sceneggiatori sono ancora in sciopero

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Domenica la DGA (The Directors Guild of America, l’associazione che riunisce i registi a Hollywood) e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che porta avanti i negoziati per conto dei produttori e degli Studios hanno trovato un accordo per il rinnovo del contratto della categoria dei registi. La DGA ha dichiarato di aver ottenuto un aumento per un totale del 12% durante i tre anni e un aumento del 76% dei residuali dei grandi streaming, nonché un accordo per la limitazione dell’intelligenza artificiale.

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Prosegue invece lo sciopero degli sceneggiatori che dal 2 maggio hanno incrociato le braccia con la conseguenza che molti show, produzioni seriali e film stanno subendo un ritardo nella produzione. Da parte loro Writers Guild of America (sindacato sceneggiatori) e la SAG-AFTRA si sono congratulate con la Directors Guild of America per aver raggiunto l’accordo, ma hanno chiarito che l’accordo dei registi non cambia i propri obiettivi. Le trattative per un nuovo contratto con la Sag-Aftra, che rappresenta circa 160 mila tra attori, giornalisti, personalità radiofoniche, e il cui contratto scadrà il 30 giugno iniziano mercoledì.

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L’ultimo grande sciopero degli autori risale a quindici anni fa, quando l’agitazione durò cento giorni, portando alla paralisi di molti programmi e alla perdita di migliaia di posti di lavoro. L’impatto sull’economia di Los Angeles e sull’indotto fu pari a più di due miliardi di dollari. Nei prossimi giorni gli autori sperano di poter cogliere segnali positivi anche per loro, ma al momento dal sindacato dei produttori non sembrano essere arrivati segnali di apertura. Nei giorni scorsi gli sceneggiatori hanno unito la loro protesta a quella di un’altra associazione, la United Musicians and Allied Workers che riunisce gli artisti e i lavoratori in ambito musicale, in un picchetto a New York che chiede pagamenti equi.

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