I due volti di Castiglione. “D’estate il borgo si fa città, lo Stato ci deve sostenere”

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Castiglione della Pescaia — Non sembra ma ci sono. Si riparano sotto gli ombrelloni piantati su 30 chilometri di spiagge, fanno la pennichella in albergo o al campeggio, magari mangiano un fritto misto o un pezzo di pizza sul mare o nei vicoli del paese. Fino a centomila persone popolano ogni giorno questo pezzo di costa toscana, capace di far convivere con naturalezza il turismo di massa e quello di élite, le grigliate a torso nudo dei campeggi e i sandali intrecciati di Roccamare, luogo letterario che oggi ha soprattutto un potente fascino naturalistico.

Settemila abitanti che d’estate salgono a 100 mila

A Castiglione della Pescaia ce n’è per tutti, non a caso è la località di mare che in Toscana vede più turisti ogni anno, circa 1,6 milioni. Eppure, anche nei giorni del tutto esaurito, la sensazione non è mai quella di affollamento. Per vedere tanta gente bisogna andarsela a cercare la sera sul corso, dove sciamano i ventenni. Viene da chiedersi quale sia l’atmosfera a novembre, quando i poco più di 7 mila residenti si ritrovano soli.

“Abbiamo bisogno di soldi”

Castiglione è nel cosiddetto “G20”, il gruppo di amministrazioni che vuole dar vita alle Comunità marine e fanno pressione per avere una legge che tenga conto della loro doppia natura, paeselli d’inverno, città d’estate.

“Qui non abbiamo certo un problema di overtourism, anche se più di così d’estate non possiamo fare”, dice la sindaca Elena Nappi, forte di dati che farebbero la felicità di molti suoi colleghi. Oggi il mantra è di lavorare in primavera e autunno. Avere uno status speciale darebbe una mano. “Intanto potremmo recuperare soldi, come quelli dell’Imu. Diamo allo Stato 8 milioni sui 12 incassati. Vorremmo tenerli e mandarne 4 milioni a Roma. Poi c’è la questione Pnrr. Hanno più progetti finanziati i Comuni sotto i 5 mila abitanti e quelli sopra 15 mila. Noi siamo in mezzo”.

Le difficoltà a trovare personale

Un paese che si trasforma in città ma campa con un bilancio da 27 milioni di euro ha bisogno di rinforzare alcuni servizi, come la raccolta rifiuti, la sanità e la sicurezza. “Viviamo il problema delle risorse ma anche una difficoltà a trovare personale. Per la guardia medica dobbiamo fare da soli. Dall’anno scorso ci paghiamo due ambulatori con medico e infermiere. Abbiamo chiesto più volte in prefettura di avere più carabinieri, che oggi sono tra 4 e 9, e infine cerchiamo vigili urbani. Quest’estate offrivamo contratti a termine per 10 persone ma ne abbiamo trovate solo 6. Così paghiamo una ditta di guardie private”.

Servirebbe anche poter investire tutti gli 1,6 milioni incassati dalla tassa di soggiorno per finanziare questi servizi. Il Comune offre anche corsi di formazione per gli operatori turistici e rilascia ad esempio attestati ai bagnini che si impegnano a lavorare a Castiglione. Quest’anno, racconta il sito maremmaoggi.net, sono stati consegnati 18 patentini per il soccorso in mare.

Il fascino di campagna e colline

Alle categorie l’idea della Comunità marina piace. Gli albergatori, riuniti sotto la sigla Acot, spiegano: “C’è bisogno di più sicurezza. Devono esserci più forze dell’ordine”. Per il consorzio Maremma experience, che mette insieme tutti gli operatori del turismo, con i soldi si possono intercettare le nuove richieste. “Oggi — spiega il presidente Enzo Riemma, — il visitatore cerca esperienze, storicità. Vuole camminare, andare in bici o a vela, fare sport ad alto livello. Abbiamo iniziato ad accompagnare questo cambiamento della domanda ma dobbiamo insistere. Anche per allungare la stagione”. Ad aiutare la transizione c’è la Maremma. Castiglione, il cui centro storico è rivolto verso l’interno un po’ per proteggersi dai pericoli del mare e un po’ perché la tradizione qui è da sempre agricola, ha un’arma in più: le bellissime campagne e colline di questo pezzo d’Italia. E così vede sempre più visitatori anche la Diaccia Botrona, un pezzo di palude oggi area naturale protetta. C’è anche Roccamare con la sua meravigliosa pineta dove Calvino, Fruttero e Lucentini e Citati, tra gli altri, hanno trascorso mitiche estati. Si tratta però di un’area privata, che può apprezzare solo dalla spiaggia chi ha voglia di camminare.

L’amore di Veronesi per la Maremma

Gli amanti del paese sanno che la sua forza è anche ciò che gli sta intorno. Il regista Giovanni Veronesi dice con orgoglio di venire a Castiglione da decenni. Da tre anni è direttore artistico del Festival del cinema del mare, che si svolge a fine agosto. “La forza è il contesto, le campagne, questo paesino arroccato. Tutto è rimasto uguale a quando ero bambino, ci sono pochi posti in Italia preservati così bene. Altrove, al Sud come sull’Adriatico, ci sono state devastazioni edilizie”. E le spiagge libere sono il 60% del totale. “È una zona selvaggia e poi ci sono loro, i maremmani. Gente ostica ma che quando ti accetta è in grado di metterti a tuo agio senza fronzoli. Persone vere, consapevoli del loro passato”.

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